Erano cinque anni (Australia 2013) che Kimi Raikkonen non saliva sul gradino più alto del podio. Nel mezzo, il secondo approdo in Ferrari alternando gare anonime ad altre entusiasmanti, come quella di quest'oggi sul circuito di Austin. Kimi tra tre Gran Premi svestirà la tuta rossa per indossare quella bianco-rossa Alfa Romeo-Sauber, e la vittoria di oggi è sicuramente il miglior modo per congedarsi da una squadra che è stata come una famiglia per lui.

La cronaca. Allo start è lestissimo Raikkonen ad affiancare il poleman Hamilton che, visto affiancarsi dalla Ferrari, cerca di intimidire il finlandese che, però, gira in testa alla prima curva. Dopo poche curve impazza il duello tra Sebastian Vettel (che partiva 5° a seguito della penalità inflittagli venerdì) e Daniel Ricciardo, con i due che vengono a contatto: è il tedesco, che finisce in testacoda, ad avere la peggio precipitando in fondo allo schieramento e costretto all'ennesima gara di rimonta.

Nei primi giri si assiste ad un elastico tra Raikkonen ed Hamilton, con il distacco tra di due che non va oltre i due secondi, mentre nelle retrovie è show di Verstappen che in poche tornate si porta agevolmente in zona punti, così come Vettel. Intanto sono costretti al ritiro sia Fernando Alonso, sia Romain Grosjean, coinvolti in svariati contatti nelle fasi concitate del via. Al giro 9 è fuori dalla gara anche Ricciardo che deve parcheggiare la sua Red Bull per un probabile problema elettrico, costringendo la Race Direction ad attivare il regime di Virtual Safety Car. In Mercedes ne approfittano per fermare Hamilton, che esce dalla pitlane con gomma soft, mentre proseguono tutti quanti i big compreso Vettel, risalito nel frattempo in sesta posizione.

Nonostante gomme più fresche e un team order che lo proietta negli scarichi della Ferrari, Hamilton non riesce a superare Raikkonen, diventando leader della gara solamente in occasione della sosta del finlandese, che avviene al giro 21. Con pista libera è chiaro l'intento del leader del Mondiale: spingere al massimo per guadagnare il margine utile ad effettuare la seconda sosta in sicurezza. Ma scombinare i piani della Mercedes è un preoccupante blistering sulle ruote posteriori che, nel giro di poche tornate, fa diminuire vertiginosamente il vantaggio di Hamilton sugli inseguitori, costringendo l'inglese alla seconda sosta.

Gli ultimi 15 giri della gara sono, senza ombra di dubbio, i più belli dell'intero Mondiale 2018, con tre piloti racchiusi in due secondi e in lotta per la vittoria, e Bottas e Vettel a duello per la quarta posizione. A tre giri dal termine, vista la quinta posizione di Vettel, Hamilton prova ad agguantare il secondo posto, che significherebbe titolo mondiale, ma Verstappen con una difesa magistrale mantiene la piazza d'onore, facendo "respirare" Raikkonen, che può, così, trionfare dopo ben 113 Gran Premi di astinenza facendo risuonare l'inno di Mameli che mancava dal Gran Premio del Belgio del mese di agosto.

Sul podio Max Verstappen e Lewis Hamilton , mentre chiudono la top 10 Sebastian Vettel (4°), Valtteri Bottas (5°), Nico Hulkenberg (6°), Carlos Sainz (7°), Esteban Ocon (8°), Kevin Magnussen (9°) e Sergio Perez (10°). 

La pratica Mondiale Piloti passa, inevitabilmente, dal Gran Premio del Messico tra sette giorni, dove a Lewis Hamilton basterà un settimo posto per festeggiare il suo quinto titolo iridato.

Vincenzo Buonpane