Prendi l'amministratore delegato di un'azienda, arrivi in pista e il paddock si mobilita. Puoi anche non sapere che lui è qui, ma dal trambusto davanti all'hospitality appare subito chiaro. E' il tipo di movimento che se hai già visto, riconosci. Se non lo conosci impari a gestirlo, buttandoti in mezzo alla mischia. Quello che non si vede dalla televisione è la selva di telecamere che appaiono dal nulla e si piazzano davanti senza andare per le spicce. Tra botte in testa e gomitate, infilarsi è difficile e ancor di più ascoltare domande e dichiarazioni. Se sei Sergio Marchionne, il presidente della Ferrari, il preambolo non serve. 

La specialità del presidente è dare giudizi netti e autorevoli, sempre ricchi di forti significati, pronunciati però sempre a voce molto bassa, per cui è impossibile sentire qualcosa ad oltre un metro di distanza. Superato il disagio fisico di registrare le sue parole, il sostegno (o forse la pressione) quando è in circuito si fa sentire e per la prima volta da quando è presidente spinge la squadra fino alla vittoria.

La sua incursione inizia dalla mattina, con un incontro in Mercedes per parlare con Toto Wolff. "Toto è un amico" precisa il presidente, "la colazione in Mercedes? Non so come sia, abbiamo preso solo un caffè". Uno dei temi discussi è la Formula E, che ormai vede in campo 4 costruttori tedeschi ed è di questa settimana la notizia che anche Mercedes parteciperà al campionato dal 2019. "Come gruppo FCA stiamo lavorando a un progetto di questo tipo, magari non proprio con il marchio Ferrari, e in ogni caso non nell'immediato". Poi la tappa all'hospitality Ferrari per la colazione e un colloquio con Maurizio Arrivabene: "Un grandissimo lavoro in queste ultime due settimane, un grande recupero; la sorpresa per noi è stata la gara di Silverstone" precisa. Il lavoro della squadra è stato portato avanti anche grazie al lavoro di Antonio Giovinazzi, volato a Maranello già venerdì pomeriggio per provare assetti e bilanciamenti da usare in gara. "Giovinazzi ha fatto un grandissimo lavoro fra sabato e domenica" ha commentato Marchionne, aggiungendo un pensiero riguardo all'accordo di fornitura dei motori alla Sauber per ancora alcuni anni. "E' un'ottima occasione per creare una sorta di junior team per trovare posto ai giovani che consolideranno il futuro della Ferrari". L'attenzione ai talenti interni all'azienda è sempre stata uno dei punti fermi della sua presidenza: "La Ferrari è una scuderia che si sta rifacendo le ossa e lo sta facendo bene", e prende ad esempio Enrico Cardile, capo degli aerodinamici che si trova al suo fianco. "E' un giovane talento strappato al GT; questi scambi di risorse dentro dentro l'azienda fanno crescere tutte le nostre risorse migliori. Inziamo a vederne i risultati; c'è una fonte enorme di talenti interni alla Ferrari, che vogliamo sviluppare al massimo". 

Il presidente ha poi seguito la gara al box in compagnia di Piero Ferrari, e a fine gara la tensione finalmente si allenta, ma solo un po'. "Una vittoria sofferta e bellissima" commenta a fine gara, "per ora è una Ferrari da 9". Ma c'è tempo anche per riprendere quanto discusso in mattinata sul rinnovo dei due piloti, da annunciarsi, si spera, a Monza. "I piloti stanno bene insieme, e non vorrei rovinare questa squadra". Ci si avvia verso un altro anno con la line up confermata come quest'anno. Dopodichè la giornata finisce presto. Sei il presidente e riprendi l'aereo privato verso casa... 

Da Budapest - Stefano De Nicolo'