Stavolta il meteo (memore di quanto accaduto nel 2015) non ha fatto le bizze a Austin, consentendo ai piloti di girare con regolarità sull'impegnativo circuito disegnato da Hermann Tilke. Una situazione che ha visto primeggiare il duo delle Frecce d'Argento, apparse decisamente di un altro pianeta rispetto alla concorrenza. Al punto da fare registrare il distacco record inflitto nel corso di una sessione della presente stagione: il primo degli inseguitori, nella fattispecie Max Verstappen, si è piazzato a 1"951, pur utilizzando (al contrario delle vetture di Brackley) soltanto gomme con mescola Soft. Ancora presto, dunque, per dare giudizi definitivi, ma l'approccio "aggressivo" con cui la Mercedes ha affrontato il weekend texano lascia ben poche speranze di successo ai rivali. Hamilton ha iniziato nel migliore dei modi il proprio fine settimana, riuscendo per il momento a tenere a bada il compagno di squadra, al quale sarà comunque sufficiente gestire l'ampio margine di vantaggio in classifica durante queste ultime gare. 

La Ferrari si è fermata anch'essa a quasi 2" dalla vetta, con Kimi Raikkonen che ha ottenuto il quarto crono della sessione, mentre Sebastian Vettel è stato rallentato nel finale dopo aver affrontato un cordolo in maniera troppo aggressiva nel T3, finendo per perdere una parte del turning vanes il quale a sua volta ha danneggiato lo specchietto destro della SF16-H. Bene la Force India, con il partente Hulkenberg al quinto posto, mentre il reserve driver Alfonso Celis jr. ha invece ottenuto il 17° tempo. A proposito di esordienti, da segnalare la presenza di Jordan King al volante della Manor al posto di Wehrlein, mentre anche sul circuito texano è proseguita la girandola di prove per Halo, il nuovo sistema di protezione dell'abitacolo che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2018: a portarlo in pista stavolta sono stati Bottas, Ocon e Kvyat. Infine, lo stesso pilota russo è stato protagonista di un testacoda alla curva 18, proprio lo stesso punto capace di "tradire" Palmer nei minuti iniziali.

Alle 21 italiane il via alla seconda sessione di libere, utili per capire quanto il dominio Mercedes possa concedere spiragli di luce anche agli avversari.

Marco Privitera

 

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