Lewis Hamilton 10. Il leone è ferito ma non è morto. Hamilton aveva una sola missione: vincere. Detto fatto: l'inglese conquista la pole position al sabato e la domenica scatta benissimo dalla pole, cosa che non gli era riuscita molto bene nelle ultime occasioni, poi deve solamente preoccuparsi di marcare a uomo il suo principale rivale per il titolo. Il poker iridato rimane comunque difficile, ma quello che è certo è che venderà cara la pelle.

Nico Rosberg 7. Viene sorpreso al via da Ricciardo e deve guardarsi anche dall'arrembante Raikkonen. Ma messosi in modalità ragioniere "on" cerca di prendere meno rischi possibili, forte del suo vantaggio in classifica. Verstappen, involontariamente, costringendo la Direzione Corsa a chiamare la Virtual Safety Car gli dà una mano, agevolando l'undercut su Ricciardo che rimaneva l'unico ostacolo tra lui e Hamilton: il secondo posto su una pista a lui poco congeniale è il massimo risultato ottenibile.

Daniel Ricciardo 8. Dopo aver accusato, in alcune gare, l'esuberanza del proprio compagno di squadra, il buon Daniel pare essersi completamente ripreso la supremazia all'interno del team. Parte benissimo guadagnando la seconda posizione e dando l'impressione di poter contenere il rientro di Rosberg. Per l'ennesima volta la strategia ai box lo penalizza e perde una posizione a vantaggio del tedesco, ma il podio è la logica conseguenza di un altro weekend molto positivo per l'australiano.

Sebastian Vettel 6. Vederlo rientrare ai box a pochi giri dal termine per montare gomme supersoft la dice lunga sul momento del Cavallino. In partenza si limita a non cercare rischi inutili, anche se  il contatto con Hulkenberg e Bottas non lo vede del tutto estraneo. Poi è una lenta agonia fino al traguardo, con picchi di vitalità rappresentati dai giri veloci segnati proprio nelle fasi finali. Ma le premesse ad inizio anno erano davvero ben altre.

Fernando Alonso 10. Lo showman del Gran Premio degli Stati Uniti. Dopo una gara di ordinaria amministrazione si riaccende nel finale, dove senza bisogno del famoso "Fernando is faster than you" si sbarazza di Massa con una manovra al limite ma molto efficace, ripetendosi nell'ultimo giro sul connazionale Sainz al tornantino. Tutt'altro che un pilota finito...

Carlos Sainz Jr. 8. Con una Toro Rosso che alla vigilia era accreditata nelle posizioni di centro gruppo, lo spagnolo riesce con un pizzico di fortuna e con la strategia a risalire pian piano la classifica. Avendo montato in occasione della Virtual Safety Car gomme soft, nel finale deve pagare qualcosa in termini di prestazione, perdendo la quinta piazza a vantaggio del connazionale Alonso. Ma la gara strepitosa rimane, eccome.

Felipe Massa 6,5. Dopo una serie di gare sfortunate, riesce a portare la sua Williams un pò più avanti del solito, anche se la sfortuna (Virtual Safety Car chiamata dopo la sua sosta) ed una foratura nel duello con Alonso gli impediscono di lottare per posizioni più avanzate.

Sergio Perez 7. L'ottima qualifica del sabato pare essere la premessa ad una grande gara da parte del messicano e della sua Force India. Ma al via il testacoda causato dal contatto con Kvyat, condito da un team radio tutt'altro che al miele nei confronti del russo, lo costringono a ricostruire la sua gara dall'ultima posizione. A furia di sorpassi, il messicano risale ben presto la china ma i rimpianti rimangono..

Jenson Button 7. Un altro pilota tutto fuorchè un bollito. Partito dalla diciannovesima posizione si produce in una serie di sorpassi che lo fanno risalire fino all'ottava piazza, ma poi la strategia (e la sua vettura) non gli permettono di stare a contatto con i primi.

Romain Grosjean 8. Ritorna in zona punti e lo fa proprio nel Gran Premio di casa del team, grazie ad una gara attenta e ad una strategia che per una volta ha pagato.

Daniil Kvyat 5. Vista la prestazione del compagno di squadra rimane il dubbio che avrebbe potuto fare molto di più dell'undicesimo posto finale. Ma l'errore al primo giro condiziona inevitabilmente la sua prestazione ed il russo non riesce a festeggiare come si deve il rinnovo in Toro Rosso per la prossima stagione.

Kevin Magnussen 6,5. Il duello interno al team Renault ad Austin lo vince il danese che, nonostante una penalità di 5 secondi per non aver rispettato i limiti della pista in occasione del sorpasso su Kvyat, riesce a precedere il compagno di squadra.

Jolyon Palmer 6. Segue come un ombra il compagno di squadra senza riuscire a sopravanzarlo, ma anche ad Austin conferma il suo buon momento di forma.

Marcus Ericcson 5,5. Arriva davanti al compagno di squadra ma dietro alle Renault, nonostante una strategia ad una sosta che alla vigilia sembrava potesse pagare di più.

Felipe Nasr 5,5. Come il compagno di squadra vittima di una vettura scadente e di una strategia che non paga.

Vallteri Bottas s.v. La sua gara è inevitabilmente compromessa dal contatto con Hulkenberg che danneggia la vettura e lo costringe ai box.

Pascal Wehrlein 5. L'ottima partenza viene vanificata dal passo non propriamente eccelso della sua Manor e per il talentino tedesco è un'altra gara opaca e incolore.

Esteban Ocon 5. Anche lui, dopo una buona partenza, ben presto viene sfilato dal resto del gruppo fino a terminare la sua gara in diciottesima posizione.

Kimi Raikkonen 7. L'ennesima gara dove non può rimproverarsi davvero nulla. Parte benissimo al via, sognando anche il sorpasso in pista su Rosberg. Poi dopo uno stint non esaltante su gomme soft, rientra ai box ma una ruota male avvitata lo costringe a terminare la sua gara appena uscito dalla pit lane. La sua reazione nel ring delle interviste dimostra ancora una volta quanto sia un uomo squadra.

Max Verstappen 5. Il Driver of the Day (?) è l'unica consolazione di una gara da dimenticare. In partenza viene sfilato da Raikkonen, poi un'incomprensione con il muretto gli fa perdere svariati secondi ai box prima che un guasto lo metta fuori dai giochi.

Esteban Gutierrez 5. La sfortuna con lui ci vede, eccome. Dopo una buona gara e la concreta possibilità di ottenere punti iridati, un guasto ai freni lo mette fuori dai giochi per l'ennesima volta.

Nico Hulkenberg s.v. La sua gara dura giusto il tempo di un centinaio di metri quando, trovandosi tra Vettel e Bottas, non può evitare il contatto rovinando la sua gara e quella del finlandese.

Vincenzo Buonpane