Il primo settore, con il rettilineo principale di circa un chilometro, dove a farla da padrona è l’efficienza aerodinamica, è il più veloce, qui gli pneumatici del lato sinistro vengono messi a dura prova visto che lavorano in appoggio sui curvino veloci; il secondo settore è composto da curve veloci in rapida sequenza dov’è importante il giusto equilibrio fra asse anteriore e posteriore; infine l’ultimo settore è il più lento e tortuoso dove conta la trazione in uscita ed il grip meccanico. Ovviamente settare una monoposto con tutte queste caratteristiche è difficile, così ogni team cerca di creare un giusto equilibrio aerodinamico e meccanico. Inoltre la Pirelli ha portato pneumatici con il battistrada più sottile di 0,4 millimetri per ridurre il fenomeno di blistering e migliorare la sicurezza in pista.

Ma andiamo ad analizzare le migliorie introdotte da ogni singolo team.

Mercedes
Il team della Stella ritorna sul tracciato dove nei test invernali ha annichilito gli avversari ma con la consapevolezza che i valori in campo ora sono diversi. Dopo la vittoria di Baku il team, a differenza dello scorso anno, ha portato poche novità: si può notare la deriva verticale posta sulla sospensione anteriore (cerchio Verde), in puro stile Sauber, con lo scopo di pulire e schermare il flusso turbolento che genera lo pneumatico nel suo rotolamento. Confermate le nuove mappature di motore già introdotte a Baku. (Foto: @JaumeCiurana)

Ferrari
Il team di Maranello si è presentato a Barcellona con l’artiglieria pesante intervenendo su diverse aree: iniziamo dagli specchietti retrovisori, com’era già stato detto nel GP di Baku, la FIA aveva concesso di montare gli specchietti direttamente sulla struttura dell’Halo con lo scopo di migliorare la visibilità ai piloti. La Ferrari è stato il primo team ad apportare queste modifiche mantenendo il profilo ricurvo (cerchio verde), che ancora lo specchietto all’Halo, per mantenere la vena fluida del flusso. Inoltre il flap superiore (riquadro giallo), che ufficialmente serve ad evitare le vibrazioni dello specchietto, ha anche il compito di “preparare” il flusso diretto all’alettone posteriore, inoltre il guscio dello specchietto ora è anche più piccolo in modo da ridurre lievemente la resistenza aerodinamica. La modifica più importante riguarda il fondo piatto: la SF71-H si è presentata ai box con due lunghe soffiature, soluzione ispirata dalla McLaren, che partono dai deflettori e proseguono fino al restringimento della zona Coca Cola (riquadro azzurro), al centro è presente un fissaggio per limitare la flessione eccessiva del fondo (cerchio rosso); questa soluzione ha lo scopo di sigillare il flusso d’aria che coinvolge il fondo piatto generando carico aerodinamico nel sotto vettura. Anche il diffusore presenta una lieve modifica: in particolare il canale centrale presenta una forma più squadrata rispetto alle versioni precedenti. (Foto: @AlbertFabrega, @ScarbsTech)

Red Bull
Il team di Milton Keynes si presenta sul Montmelò con poche novità: l’unica di rilievo è il ritorno del flap a corna (riquadro verde) che parte dal bargeboard e si collega al deflettore verticale per irrigidire la struttura e separare i flussi diretti verso le pance laterali ed il fondo vettura. Anche il marciapiede dei bargeboard ha subito una leggera rivisitazione (cerchio giallo) per migliorare i flussi che vanno ad alimentare il fondo piatto. Inoltre la parte inferiore della monoposto è stata oggetto di studio per mezzo della vernice di paraffina per visualizzare i flussi aerodinamici. (Foto: @LuisFeF1)

Force India
Il team anglo-indiano, come promesso, ha portato numerose novità la maggior parte delle quali interessano la zona che circonda le pance laterali, ma procediamo in ordine. Ai box erano presenti entrambe le configurazioni degli alettoni anteriori da medio carico, quello utilizzato brevemente in Bahrain con il profilo principale arcuato (in verde) e i flap superiori che terminano con le frange (cerchio azzurro) per gestire meglio il vortice Y250. Oltre a quello più semplificato che genera meno carico sull’asse anteriore. Rivista la zona dei deflettori laterali: oltre ai tre elementi verticali ad altezza scalare è presente un deflettore che circonda quasi totalmente l’ingresso del radiatore e lavora in sinergia con i doppi piloni di sostegno degli specchietti retrovisori. Curata anche la parte inferiore fra deviatori e bargeboard per incanalare aria nel fondo vettura. Come in casa Ferrari, anche la Force India ha copiato la soluzione introdotta, fin dalla presentazione, in McLaren: sul fondo piatto, oltre alla deriva presente già da Baku, sono state introdotte due soffiature (cerchio rosso)  che, interagendo con le soffiature vicino gli pneumatici posteriori, hanno il compito di indirizzare i flussi nel fondo vettura e gestire l’effetto tyre squirt. Per verificare l’efficacia delle nuove soluzioni da VJM11 è stata bardata di sensori lungo tutte le fiancate. (Foto: @AlbertFabrega, @LuisFeF1)

Renault
Il team di Enstone, dopo i segnali incoraggianti di Baku, ha portato un nuovo alettone anteriore: oltre ad avere i flap superiori tagliati verso l’interno riquadro azzurro), per generare meno resistenza, sono stati modificati gli endplate (cerchio verde) seguendo lo stile di Mercedes e Ferrari. Queste derive hanno lo scopo di migliorare l’efficienza aerodinamica causata dai vortici che agiscono all’estremità degli alettoni, oltre alle turbolenze generate dal rotolamento degli pneumatici. L’altra novità riguarda il nuovo carburante fornito dalla BP che, secondo alcune stime, dovrebbe far guadagnare circa un decimo al giro. (Foto: @JaumeCiurana, @LuisFeF1)

McLaren
Vociferato già dal Bahrain, il famigerato pacchetto di novità è arrivato in Spagna e ha portato diversi elementi interessanti. Iniziamo dal nuovo musetto: si presenta come un mix fra Mercedes, Red Bull e Sauber, oltre ad essere molto rastremato al suolo presenta tre feritoie (cerchi giallo e viola) che vanno ad alimentare l’S-Duct oltre ad evitare il bloccaggio aerodinamico del musetto. Interessanti le soffiature che percorrono l’intero musetto nella sezione frontale per migliorare l’estrazione dell’aria e interagire con il resto della vettura (cerchio blu), anche i vistosi flap verticali a forma triangolare (in verde) indirizzano il flusso e lavorano in sinergia con i nuovi turning vanes. E' da ricordare che l’utilizzo del nuovo musetto ha comportato anche il rifacimento del crashtest. I turning vanes (cerchio rosso) presentano una diversa geometria per meglio indirizzare il flusso verso il fondo vettura ed i bargeboard e, quindi, generare maggior carico aerodinamico che non si paga in resistenza aerodinamica. L’evoluzione, studiata dagli uomini di Woking, interessano anche i deviatori di flusso: ora sono formati da tre elementi (riquadro azzurro), di diversa grandezza e incidenza, con il primo elemento ancorato, per mezzo di un profilo più lungo (cerchio viola), direttamente al fondo piatto: l’obiettivo della soluzione è quello di velocizzare i flussi che si dirigono al posteriore.
L’ultima modifica riguarda il fondo piatto in particolare il diffusore, questo presenta, nella zona sotto il crash-box, un’ulteriore soffiatura per migliorare l’estrazione d’aria dal fondo generando, così, maggior carico deportante. Tutte queste soluzioni sono state sviluppate per generare maggior carico aerodinamico con il corpo vettura e il fondo evitando di caricare ulteriormente le ali, ricordiamo che la McLaren, a causa della resistenza aerodinamica, soffre in termini di velocità di punta. (Foto: @JaumeCiurana, @LuisFeF1, @AlbertFabrega)

Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano