Il 2021 è l'anno preso in considerazione come linea di frontiera a demarcare una netta distinzione tra quello che diventerà il passato della Formula 1 moderna, in soldoni l'era di Bernie Ecclestone al ponte di comando, e quello che sarà il futuro, ovvero la visione di Liberty Media (l'attuale dirigenza): la scelta dell'anno non è presa a caso, perché nel 2020 scadranno tutti quegli accordi che attualmente regolano il complicato ambito tecnico-politico della massima Formula.

Nelle parole di Ross Brawn si trovano due punti cardine di questo stravolgimento tecnico: in primo luogo aumentare le possibilità di sorpasso in pista rendendo le monoposto meno sensibili alle perdite di carico aerodinamico indotte dal viaggiare a breve distanza l'una dall'altra; successivamente le vetture devono essere esteticamente appaganti o, come sottolineato da Brawn stesso, tali per cui "i ragazzini vorranno appenderne i poster alle pareti". Il lavoro su questa definizione futura viene fatto in collaborazione tra quello che potremmo definire il gruppo tecnico della Formula 1 e le scuderie.

CONCEPT 1. Il primo concept non sembra portarsi dietro nulla di così rivoluzionario, bensì inquadra un piccolo step evolutivo rispetto alle vetture che vediamo scendere in pista ora: l'esercizio principale, in questo caso, è quello di far notare come un disegno più armonico dell'HALO vada ad integrarsi meglio nella vettura senza interferire troppo nell'estetica. Al di la dell'esercizio di stile si può notare un dettaglio interessante: il disegno attuale dell'HALO è figlio di progettazione e dei risultati delle prove a carico, dunque il disegno futuro (ponendo come obiettivo quello riportato nel concept) sarà influenzato dallo sviluppo indotto dall'esperienza con l'elemento stesso, sul quale però i progettisti hanno mano libera sull'applicazione di appendici aerodinamiche per pettinare i flussi che vanno verso l'airbox e la parte posteriore della monoposto, cosa che il concept sembra non considerare. Inoltre le forme dell'ala anteriore e del posteriore della vettura sembrano ricalcare le specifiche che entreranno in vigore dal 2019, soprattutto con la semplificazione delle superfici alari sull'avantreno.

CONCEPT 2. Il secondo concept è un'elaborazione più raffinata e stilisticamente più aggressiva del primo disegno: è divertente notare come alcune forme siano state elaborate andando a ripescare nel passato. In questo caso si notano le superfici laterali che vanno a deflettere il flusso d'aria lontano dalle ruote, in maniera tale da ridurre tutti i (grossi) problemi di interferenza aerodinamica indotti dal rotolamento degli pneumatici stessi. Chiaramente si notano le gomme con cerchioni da 18", le quali garantiranno delle prestazioni dinamiche differenti dalle attuali gomme con cerchio da 13". Un dato di fatto, sul quale non abbiamo bisogno di concept, è che la rigidità maggiore sulla deformazione della spalla sarà tenuta in debita considerazione anche per il reparto aerodinamico: attualmente la maggiore deformazione genera dei disturbi nel flusso d'aria nel suo intorno e viene tenuta in considerazione per elaborare il disegno del fondo vettura. Con questi due concept, è chiaro l'obiettivo che si intende perseguire. Dal punto di vista tecnico Ross Brawn ha dichiarato che se ora viaggiare in scia fa diminuire il carico deportante al 50%, nel 2021 si vorrebbe auspicare che stare in scia assesti la deportanza all'80% di quella disponibile in "aria ferma". Si tratta di un obiettivo ambizioso. Arriviamo quindi all'angolo delle osservazioni critiche, che per ora possiamo limitare al numero di due. La prima è che anche se si riuscisse a scrivere un regolamento con in testa un concetto di monoposto o uno spirito alla base della definizione delle forme geometriche, la Formula 1 è tale per cui i progettisti hanno la possibilità di disegnare vetture andando a fare letture smaliziate delle regole, spingendo sui confini dell'interpretazione. Sì, insomma: si tradirebbero i concetti guida, pur rimanendo nei binari delle regole.

CONCEPT 3. Per questi motivi è stato mostrato anche un terzo concept, dove si cerca di descrivere quello che potrebbe essere concretamente la monoposto del futuro: non un disegno semplice come il secondo concept, ma un disegno sempre aggressivo e complicato dall'utilizzo di dispositivi aerodinamici per addomesticare ulteriormente i flussi nelle zone critiche della monoposto. La seconda osservazione critica è che questi sono dei concept, ovvero sono delle proiezioni del futuro immaginate oggi, interessanti e credibili perché arrivano da chi ha le mani in pasta, ma le successive proiezioni e, soprattutto, la realtà potrebbero prendere una strada diversa e quello che esattamente sarà nel 2021, parafrasando il solito pezzo di Mogol-Battisti, lo scopriremo solo vivendo.

Luca Colombo