Lewis Hamilton 10. Probabilmente all’apice massima della carriera come maturazione ed estro di guida, in qualifica sbalordisce tutti con un giro praticamente perfetto. La domenica deve solamente tenere a bada Verstappen e Vettel allo start e gestire, con calma olimpica, la delicata fase di doppiaggio di Grosjean e Sirotkin.

Max Verstappen 9. E’ l’unico a dare qualche grattacapo ad Hamilton, grazie al feeling che sia lui che la Red Bull dimostrano di avere con il tracciato di Marina Bay. Superato da Vettel dopo poche curve, si rifà nel corso della sosta ai box dove, con cattiveria, si riprende la seconda piazza ma senza riuscire ad impensierire mai il leader della corsa.

Sebastian Vettel  5. Voto da dividere con il team. In qualifica commette un errore che gli pregiudica l’assalto (probabilmente inutile) alla pole position. In gara parte bene superando Verstappen e non facendo scappare Hamilton, poi una strategia scriteriata lo rimette in pista dietro Perez e con gomme ultrasoft che deve gestire per portarle fino alla fine. Mondiale che diventa un Everest da scalare…

Valtteri Bottas 6. Senza infamia e senza lode. Non potendo assistere il compagno di squadra come a Monza, non può fare altro che lottare con Raikkonen anche in ottica terzo posto nel Mondiale Piloti.

Kimi Raikkonen 5,5. Il suo calo di rendimento coincide con il mancato rinnovo? Il dubbio potrebbe sorgere spontaneo, ma fondamentalmente è stata la Ferrari a non avere molto passo a Marina Bay.

Daniel Ricciardo 6. Ormai un corpo estraneo in seno al team Red Bull e, giustamente, tenuto fuori dalle riunioni tecniche. Al contrario di Verstappen non dimostra lo stesso feeling con pista e vettura, emergendo solo nel finale con un tentativo, vano, di ricucire su Bottas e Raikkonen.

Fernando Alonso 8. Quando le condizioni della pista compensano le carenze della McLaren, lui risponde sempre presente. Gara piuttosto in solitaria ma che gli fa portare a casa un preziosissimo 7° posto.

Carlos Sainz 7,5. Rimonta bene dal 12° posto in griglia, dando continuità al piazzamento di Monza con una gara gagliarda e con una strategia azzeccata.

Charles Leclerc 7. Ritorna a punti dopo 5 gare di digiuno. Un bel modo di festeggiare il fresco ingaggio in Ferrari.

Nico Hulkenberg 6,5. Finisce come era partito, senza lampi e acuti particolari. Ma almeno rivede anche lui la zona punti dopo diverse gare in cui, per un motivo o per l’altro, era rimasto a secco.

Marcus Ericsson 6. Cerca in tutti i modi di artigliare l’ultima posizione utile per i punti, ma senza successo.

Stoffel Vandoorne 5,5. E’ bravo a recuperare dal fondo della griglia, ma il 7° posto di Alonso è una mazzata per il suo morale già decisamente a pezzi.

Pierre Gasly 5. La Toro Rosso di Marina Bay non gli permette di compiere una prestazione degna del suo talento. Si consolerà in Red Bull..

Lance Stroll 5. Battuto da Sirotkin in qualifica, in gara non fa molto per migliorare, e non solo per demeriti suoi.

Romain Grosjean 4. Dopo una brillante qualifica, in gara, forse innervosito da una strategia non propriamente impeccabile,  perde completamente  il senno della ragione, ostacolando palesemente Hamilton nel momento di subire il doppiaggio e venendo giustamente sanzionato.

Sergio Perez  3. Il messicano la ragione la perde già allo start quando, inspiegabilmente, butta a muro il suo compagno di squadra. Poi, non contento, replica la stessa  manovra con il malcapitato Sirotkin. Ingiustificabile.

Brendon Hartley 5. Ennesima gara incolore e la figura di Daniil Kvyat sempre più ingombrante alle sue spalle.

Kevin Magnussen 5. Weekend semplicemente da dimenticare.

Sergey Sirotkin 5. Si butta nella bagarre senza remore e senza paure nonostante un mezzo non competitivo. Complice nell’ostruzione su Hamilton, non compie una manovra da gentleman con Hartley e viene, anche lui, sanzionato dalla Race Direction.

Esteban Ocon s.v. Ingresso in top 10 in qualifica come da copione. Poi Perez decide di estrometterlo dalla gara, e al pilota francese non resta altro da fare che guardare gli altri dal muretto.

Vincenzo Buonpane