Se l'inglese, dunque, è giunto nell'ex-villaggio olimpico da dominatore delle due precedenti edizioni, quest'anno il suo compito appare decisamente più arduo, con un Rosberg galvanizzato dai sei successi consecutivi conquistati tra la fine del 2015 e l'inizio di questo campionato. Ma in attesa di capire come si evolveranno i rapporti di forza in seno al team campione del mondo, la Ferrari non è stata di certo a guardare, piazzando le due SF16-H alle spalle delle due Mercedes: non esattamente a ridosso, visto il distacco rimediato (1"0 per Vettel e 1"2 per Raikkonen), anche se va considerato che le due Rosse non hanno montato le gomme Supersoft. La scuderia di Maranello ha montato il nuovo sistema di combustione interna della Power Unit, nella speranza di poter ridurre il gap manifestatosi nelle prime due tappe stagionali con i rivali di Brackley. Da segnalare, nel corso della sessione mattutina, un doppio testacoda per Vettel ed un problema (poi risolto) sul DRS della vettura di Raikkonen.

A destare grande curiosità è stato comunque il cosiddetto "parabrezza" montato sulla Red Bull di Ricciardo nei primi minuti della sessione, volto a garantire una maggiore protezione all'abitacolo dopo l'esperimento di "Halo" testato dalla Ferrari nel corso dei test di Barcellona: uno step sicurezza che avrà presumibilmente bisogno di ulteriori affinamenti per poter essere effettivamente montato su tutte le vetture a partire dal 2017. Tra gli altri, positiva la prestazione del russo Sergey Sirotkin, al proprio debutto al volante della Renault, il quale ha portato a termine la sessione senza errori, concludendo 13° e soprattutto rifilando ben otto decimi all'altra vettura gemella guidata da Jolyon Palmer, da più parti considerato sempre più in bilico all'interno della scuderia francese. Appuntamento con le seconde libere alle 13 italiane, per trarre ulteriori indicazioni sui valori in campo nella roulette russa di Sochi.

Marco Privitera