Anche la quint’ultima tappa di questo Mondiale di Formula 1 si è conclusa, con la pista di Sochi che ha regalato una miriade di emozioni. Dalla sfortuna di Rosberg passando per il botto finale di Raikkonen, l’evento russo ha goduto di una domenica da cardiopalma, con un risultato per nulla scontato se non sotto la bandiera a scacchi. Ma andiamo con ordine, e come sempre iniziamo a sviscerare tutti i punti cruciali che hanno caratterizzato il Gran Premio.

Hamilton, grazie a tutti e ci vediamo l’anno prossimo. Diciamo la verità: Lewis ha dominato in lungo e in largo questo campionato, togliendo a volte ai tifosi anche il gusto di seguire i Gran Premi. Ha monopolizzato le pole position, “consumato” i gradini più alti del podio in tutto il mondo, e polverizzato il morale dei suoi avversari. Sin dalla prima gara in Australia, il “suo” Mondiale non è mai stato in discussione, non permettendo ai rivali neanche di “provare” a pensare di poterlo battere. Non ha mollato niente e non ha concesso nulla. Nessuna pietà per nessuno. E’ vero, qui in Russia ha perso la pole e la gara del suo compagno è durata una manciata di chilometri, ma sono “bazzecole”. La realtà dice che anche qui l’inglese si è fatto trovare pronto per la festa di fine corsa, ribadendo ancora una volta che in questo momento, questa, è la “sua” Formula Uno. Il vantaggio in classifica, ormai, è tale da metterlo in condizione di andare già in Texas verso il primo match point mondiale. Questione di formalità, insomma, con l’alloro finale già praticamente assegnato, e con la sfida rimandata al prossimo anno.

Rosberg, i guai continuano. Ancora una volta, se una Mercedes doveva essere destinata a rompersi, è stata quella di Nico Rosberg a fare i capricci. Dopo appena qualche tornata, il buon Nico ha lanciato il lapidario messaggio via radio: “Il mio acceleratore è bloccato”, riferendosi appunto ad un problema verificatosi sul suo pedale destro. Uno di quei guasti che non capitano praticamente mai, ma che ogni tanto si rifanno vivi per ricordare a chi segue che le variabili da calcolare su una vettura di Formula Uno sono veramente tanti. Ritiro ovvio per il biondino, che forse questa volta poteva davvero provare a fermare la cavalcata del compagno di squadra. Ok, il distacco da Lewis è oramai incolmabile: ma non è tanto questo il problema, visto che comunque in questa stagione Nico non ha mai dato veramente l’impressione di poter lottare per il titolo. Il “vero” danno, oltre la beffa, deriva dal fatto che con questo ritiro, Rosberg si vede superare in classifica da Vettel. E se si è alla guida di una super-vettura, con il compagno di team che ha "distrutto" il campionato, forse è davvero arrivato il momento di farsele due domande.

Vettel, secondo in gara e nel mondiale. Ancora una volta, a metterci una pezza per la Ferrari ci pensa Sebastian Vettel. Il tedesco è come noto un pluri-iridato con parecchia esperienza, ma forse la maturità vera è arrivata quest’anno. Mai un errore, mai una distrazione. Nessuna prestazione sottotono o risultati deludenti. Seb, quest’anno, è sempre stato perfetto. Pronto ad approfittare di ogni situazione e ad arraffare tutto quello che si poteva. Veloce oltre i limiti della vettura, e finalizzatore in ogni weekend. Sta trascinando la squadra sia con i suoi risultati che con i suoi atteggiamenti, facendo materializzare nella mente di tutti un bel sogno relativo al 2016. Ora è secondo in campionato, ed è l’unico pilota non vestito d’argento ad aver vinto qualcosa quest’anno. Volete sapere qual è il pensiero di tutti quei ferraristi che non volevano scambiare Alonso con Vettel? Eccolo: "Fernando? Fernando chi?"

Force india in “testa e coda”. Quanti avrebbero scommesso l’anno scorso che, nella coppia di piloti Force India, ad avere la meglio sarebbe stato Sergio Perez? In fondo, il blasone più grosso ce l’ha Nico Hulkenberg, con addirittura una frequente nomination al sedile Ferrari. La verità, però, è che fino ad ora, tra i due, i risultati migliori li ha messi in tasca il messicano, unico pilota insieme al nostro Giancarlo Fisichella ad aver portato sul podio la Force India. Terzo posto in Russia, lottando come un leone ed amministrando le sue gomme con grande maestria, arrivando a disputare quasi tutta la gara con lo stesso treno. Risultato meritato, e sorrisi solo dalla sua parte di box. Mentre dal lato di Hulkenberg c’è poco da festeggiare, visto che la gara del vincitore di Le Mans è durata soltanto una curva.

Raikkonen-Bottas, bocce finlandesi. Hanno fatto proprio questo Kimi Raikkonen e Valtteri Bottas. Durante l’ultimo giro, mentre si stavano giocando il gradino più basso del podio, i due scandinavi hanno fatto una partitina a bocce, dandosi una “cozzata” micidiale che ha messo fine alla gara della Williams e ha costretto Kimi ad accontentarsi di una misera quinta posizione, poi divenuta ottava (coi ringraziamenti di Perez e Massa). La verità è che Iceman è stato un po' troppo ottimista nel tentativo di sorpasso ai danni di Valtteri, facendo un ingresso da kamikaze in una staccata in cui era lontanissimo e andando lungo praticamente subito, rovinando sia la sua gara che quella del connazionale. Alla fine il finlandese ferrarista è stato anche penalizzato dalla FIA, che gli ha inflitto una penalità di 30 secondi. Ma va detto però che è meglio vedere un Kimi cosi, piuttosto che il solito... sonnambulo seduto in macchina ad "aspettare" la fine del Gran Premio senza sapere nemmeno a che giro si trova...

“Conferenza stampa cocktail bar”. Piccola nota va dedicata anche al siparietto creato in conferenza stampa da Vettel ed Hamilton. Forse, se ci si ferma un attimo a pensarci, è stata la più bella conferenza stampa degli ultimi 20 anni, con i piloti che hanno dimostrato il loro lato umano in uno sport reso troppo robotico. E’ questo lo sport a cui si vuole assistere, con i protagonisti in “free style” che si comportano come se fossero insieme in un bar del centro a bere un cocktail. Bravi ragazzi, fatelo sempre!

Daniel Limardi