Un week end maledetto, il secondo, dopo Singapore, che ha visto le due Ferrari limitate da problemi di affidabilità. Prima Sebastian Vettel, che è stato relegato all'ultima casella della griglia, e poi Kimi Raikkonen, unica speranza Rossa rimasta, costretto al ritiro per un guasto al motore patito nel out lap di oggi.

A far divertire i tifosi del Cavallino ci ha pensato, però, Seb Vettel. Il tedesco, protagonista di una delle rimonte più entusiasmanti degli ultimi anni, è riuscito a risalire la china fino al quarto posto. Dopo una partenza aggressiva al punto giusto, Sebastian ha gestito il suo treno di gomme soft per 28 giri. Il primo sorpasso complicato della sua domenica è stato quello su Fernando Alonso, per la decima posizione. Lo spagnolo della McLaren, anche grazie ad una macchina veloce su questa pista, è riuscito a difendere con i denti la propria piazza per qualche giro.

Ottima poi la gestione della gara al muretto, quando arrivati alle spalle di Bottas, il finlandese ha cercato di far perdere tempo al ferrarista. Dopo due giri di tentativi andati a vuoto, la strategia dell'undercut ha pagato, permettendo a Vettel di guadagnare una sorprendente quinta posizione, poi diventata quarta con la sosta di Sergio Perez.

Dopo la sosta, quindi, Vettel ha mostrato un passo sovrumano per chiunque, andando anche a sbriciolare il record sul giro in gara di Juan Pablo Montoya, risalente al 2004. Passo gara che, come si era visto già al venerdì, ha alimentato dei rimpianti in casa Ferrari, perché il ritmo della Rossa era tale da permettere a Sebastian di dominare la gara, riaprendo i giochi per il mondiale.

Bellissimo il duello, prima cronometrico, poi evolutosi in battaglia ruota a ruota, con Daniel Ricciardo. I due ex team-mate in Red Bull si sono contesi il gradino più basso del podio. Duello che ha visto poi Vettel issare bandiera bianca in favore del numero 3. Un piccolo allarme sul motore rilevato da Riccardo Adami, ingegnere di pista del quattro volte iridato, ha costretto Sebastian ad alzare il piede e lasciare strada a Ricciardo.

Una gara, ed una rimonta, che dunque si sono chiuse con la Ferrari numero 5 ai piedi del podio. Il talento del pilota oggi ha permesso di limitare in un fine settimana che avrebbe dovuto avere proprio nelle due Ferrari le protagoniste e mattatrici assolute, come poi il passo gara ha dimostrato possibile.

Ma il talento e la prestazione di Vettel, non possono eclissare ciò che realmente è avvenuto in Malesia: il titolo piloti, ora è quasi definitivamente sfumato. Perché contemporaneamente alla rimonta di Sebastian, Hamilton gestiva una gara ostile per la sua Mercedes, chiudendo in seconda posizione, e guadagnando altri 6 punti sul Ferrarista, nonostante un passo gara tutt'altro che eccezionale. Il titolo costruttori è aperto solo matematicamente, perchè le concrete possibilità di poter rimontare gli oltre cento punti di ritardo dalla Mercedes sono pochissime, soprattutto se in Ferrari non riusciranno  risolvere i problemi di affidabilità che hanno affossato le due auto del Cavallino a Kuala Lumpur, dove ci si è messa anche un po di sfortuna.

Sfortuna che non ha smesso di seguire la Rossa nemmeno al termine della gara, perchè nel classico giro d'onore, Sebastian Vettel è rimasto coinvolto in uno stranissimo incidente con Lance Stroll. Il pilota canadese in forza alla Williams, probabilmente per un incomprensione, ha allargato la traiettoria in curva 5 colpendo violentemente la SF70-H di Vettel, sradicando la ruota posteriore destra dalla sua sospensione. I timori in casa Ferrari sono riguardo al cambio che nel caso risultasse danneggiato costringerebbe il tedesco a partire con l'ennesimo handicap (5 posizioni in griglia) anche a Suzuka la settimana prossima.

Alessandro Gazzoni