La gara. Poco prima dell’inizio della corsa c’è il grande colpo di scena riguardante la Ferrari numero 7 di Kimi Raikkonnen, costretto ad alzare bianca per via di noie tecniche legate al motore (forse alla batteria). Al via Hamilton parte bene conservando la prima posizione, Bottas invece riesce a beffare Ricciardo, ma deve desistere nei confronti di Verstappen. Mentre Vettel, dalle retrovie, a suon di sorpassi, riesce ad avanzare fino all’11ma piazza dopo soli due giri.

Nel corso del 4° giro c’è l’avvicendamento in testa tra Hamilton e Verstappen, con quest’ultimo che al termine del rettifilo centrale riesce a sopravanzare il britannico in crisi con la temperature delle gomme. Con pista libera l’olandesino stacca l’inglese che non riesce a tenerne il passo. Il momento no della Mercedes prosegue anche con Bottas che alcune tornate dopo (giro 9) deve lasciare strada alla Red Bull di Ricciardo che lo infila a curva 3. Nel medesimo giro Vettel ha la meglio sulla McLaren-Honda di Alonso arrivando così in Top Ten, lo stesso identico sorpasso all’ultima curva viene replicato nel successivo passaggio nei confronti della Haas di Magnussen.

Approfittando del rientro ai box di vari piloti, Vettel riesce a scalare nuovamente la classifica portandosi in sesta posizione, divenuta poi quinta (giro 21) grazie al sorpasso compiuto sulla Force India di Perez. Dal 26° passaggio inizia il valzer dei pit-stop riguardante i top. Il primo a rientrare è Hamilton che monta le soft, così come Verstappen (giro 27) mentre poco dopo Vettel mette le supersoft dopo aver effettuato il primo stint con le soft.

Usufruendo di una mescola di vantaggio rispetto alla concorrenza, Vettel riesce a sopravanzare Bottas, nel più classico degli undercut dopo la sosta di quest’ultimo. Il tedesco della Ferrari si mette così a caccia della Red Bull di Ricciardo, abbassando sensibilmente i tempi in pista giro dopo giro. Ma poi negli ultimi passaggi della corsa, Vettel subisce inevitabilmente il calo prestazionale delle gomme supersoft, allontanandosi progressivamente dalla RB13 dell’australiano che conserva così la terza posizione. In testa non si registrano variazioni con Verstappen che taglia il traguardo in prima posizione tornando così alla vittoria (seconda in carriera) dopo quella colta nel maggio 2016 al Montmelò all’esordio in Red Bull. Malgrado i problemi  di temperature alle gomme, Hamilton può comunque sorridere. Il secondo posto odierno gli permette di incrementare il gap iridato nei confronti di Vettel, salito ora a 34 punti a cinque gare dalla conclusione della stagione.

Proprio il tedesco è protagonista, nel giro di rientro, di un singolare episodio con la Williams di Lance Stroll. I due si toccano e ad avere la peggio è proprio Vettel che danneggia gravemente la parte posteriore della sua SF70-H parcheggiandola in pista e tornando ai box trasportato dalla Sauber di Wehrlein. Contatto poi finito sotto investigazione con il collegio dei commissari che però ha deciso di non comminare nessuna penalità.

Detto dei primi quattro, completano la zona punti un anonimo Bottas seguito da Perez, Vandoorne, le Williams di Massa e Stroll e la Force India di Ocon. Pierre Gasly, sostituto di Daniil Kvyat in Toro Rosso, alla prima gara in Formula Uno, chiude 14°.

 

Nel prossimo weekend si torna nuovamente in pista in Giappone sul tracciato di Suzuka. 

Piero Ladisa