Il tedesco ha confermato il proprio straordinario momento di forma iniziando nel migliore dei modi il weekend nipponico, mettendosi alle spalle il proprio compagno di squadra nonché rivale nella corsa al titolo, Lewis Hamilton, per 215 millesimi. Finito il tempo delle "faccine" su Snapchat durante la conferenza stampa del giovedì, al britannico toccherà adesso l'arduo compito di contrastare un Rosberg apparso più carico e sereno che mai, forte del suo vantaggio di 23 punti in classifica accumulato dopo la tappa malese.

Ad inseguire il duo del team campione del mondo ci ha pensato la Ferrari, seppur con distacchi abissali: Vettel (che in griglia sconterà tre posti di penalità) si è piazzato in terza posizione rimediando un gap di 1"094 dalla vetta, mentre Raikkonen si è posizionato alle spalle del compagno a quasi 1"4. Niente simulazione di qualifica, invece, per la Red Bull, la quale ha optato per un lavoro diverso, scegliendo di non montare gomme Soft e concentrandosi anche sulla parte aerodinamica, come evidenziato anche dalle vistose griglie montate sulla monoposto di Ricciardo durante la prima parte della sessione. I due al fieri di Milton Keynes hanno così occupato la terza fila "virtuale", anche se già nel corso del pomeriggio giapponese le cose potrebbero cambiare, in attesa di una giornata (quella delle qualifiche) in cui è previsto l'arrivo della pioggia.

A completare la top ten si sono poi piazzate le due Force India di Hulkenberg e Perez, quindi Fernando Alonso (con la McLaren che presenta l'ultima evoluzione della power unit Honda sulla pista di casa) e Valtteri Bottas. Lo spagnolo è stato anche autore di uno spettacolare testacoda all'altezza della curva Spoon, risoltosi soltanto con un danno all'ala posteriore per l'urto contro le barriere. Disavventura anche per Grosjean, finito dritto nel T2 a causa di un problema ai freni segnalato dallo stesso pilota francese via radio. La seconda sessione avrà inizio alle 7:00 italiane, con la Mercedes presumibilmente impegnata a fare ancora un altro sport e tutti gli altri ad inseguire. Magari iniziando la danza della pioggia...

Marco Privitera