La vita e lo sport possono regalare capovolgimenti improvvisi, in grado di ribaltare in pochi attimi una situazione apparentemente predefinita. Nel caso della Formula 1, una curva rischia di diventare l'ago della bilancia capace di rivestire un ruolo determinante nell'economia di un'intera stagione. Ed è così che Sebastian Vettel, dopo una gara praticamente perfetta e dominata sin dallo start, getta alle ortiche una vittoria praticamente certa venendo tradito dalle gocce di pioggia che hanno condizionato il finale di Hockenheim. Ad approfittarne in modo assai rocambolesco è così Lewis Hamilton, straordinario interprete di una gara che lo ha visto in trionfo dopo essere scattato dalla settima fila dello schieramento. Un epilogo imprevedibile di una gara divenuta appassionante nel finale grazie alla pioggia, che ha rimescolato le carte consentendo al duo Mercedes di conquistare un'insperata doppietta e di riconquistare la vetta in entrambi i campionati. Solo il tempo dirà quanto questo errore di Sebastian Vettel potrà pesare in chiave campionato, senza contare le inevitabili ripercussioni sotto l'aspetto psicologico: il tedesco dovrà cercare di dimenticare in fretta questa pagina nera della sua stagione, mentre il rivale si ritrova con il morale alle stelle dopo quella che forse rappresenta la sua vittoria più bella in carriera.

Partito in modo aggressivo dalla settima fila dopo il guaio tecnico accusato ieri in qualifica, Hamilton si è riportato ben presto alle spalle del quintetto dei big, prolungando il suo stint iniziale su gomma Soft sino a 24 tornate dal termine, dopo aver inutilmente atteso l'arrivo della pioggia. La quale, in maniera apparentemente beffarda, si è manifestata soltanto pochi giri più tardi, generando ben presto il caos in pista: Leclerc e Perez sono finiti in testacoda, Bottas ha approfittato delle fasi di doppiaggio per soffiare la seconda posizione a Raikkonen e Vettel, come detto, ha terminato la propria corsa contro le barriere nella zona del Motodrom. La Safety Car ha spinto gran parte dei piloti a montare le gomme da asciutto per il finale, tranne Lewis Hamilton che (nonostante un discutibile "taglio" che lo ha visto tornare repentinamente in pista dopo aver imboccato la corsia box) si è ritrovato in modo del tutto insperato al comando. Al restart il campione del mondo in carica ha dapprima respinto gli attacchi di Bottas (subito "stoppato" via radio dal team) e subito dopo ha inanellato una serie di giri veloci che gli hanno consentito di mettere le cose in chiaro e transitare per primo sotto la bandiera a scacchi.

Mentre la Mercedes può sorridere, la giornata può considerarsi da dimenticare per la Ferrari, che si è ritrovata dall'avere i propri piloti in testa alla corsa al raccogliere un "misero" terzo posto con Kimi Raikkonen. Il finlandese è stato il primo tra i big a rientrare per la sosta ai box, ritrovandosi alle proprie spalle il compagno dopo il pit stop di quest'ultimo. Complici alcuni problemi di blistering, il team ha chiesto a Kimi di lasciare via libera a Vettel, con la strategia di Iceman basata comunque su due soste. Il caos finale ha poi vanificato questa scelta, con Raikkonen impossibilitato nel finale ad inserirsi nella lotta per il successo e per la ventottesima volta a podio senza salire sul gradino più alto.

Gara tutto sommato anonima per la Red Bull, con Verstappen quarto e mai in grado di tenere il ritmo dei diretti rivali, mentre Ricciardo ha ancora una volta evidenziato la carenza d'affidabilità della vettura venendo costretto al ritiro mentre stava tentando la rimonta dopo la partenza dal fondo. Ne hanno potuto così beneficiare Hulkenberg, giunto quinto al volante della Renault, il quale ha preceduto la Haas di Grosjean e le due Force India di Perez e Ocon. A punti anche un ottimo Ericsson al volante della Sauber, mentre Hartley ha colto un insperato decimo posto approfittando anche dei 10" di penalità inflitti a Sainz per un sorpasso effettuato in regime di Safety Car. Fuori dai punti (oltre allo spagnolo) anche Magnussen, Vandooorne, Gasly e Leclerc, quest'ultimo autore di due testacoda e di una prestazione "confusionaria". Gara numero 700 da dimenticare per la Williams (con Stroll e Sirotkin ritirati), al pari di Fernando Alonso, costretto alla resa nel finale.

Una gara dunque che rischia di sconvolgere gli equilibri di un campionato sinora imprevedibile, per un copione che però sembra essere tutt'altro che scritto. I 17 punti di vantaggio con cui Hamilton si presenterà in Ungheria su Vettel potrebbero essere molti, ma al tempo stesso pochissimi: la sfida prima della pausa estiva promette di regalare altre scintille.

Marco Privitera

 

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