La scuderia del Cavallino Rampante torna da Hockenheim con la coda tra le gambe, bastonata per tutto il fine settimana non solo dalla solita Mercedes, ma anche da una Red Bull palesemente superiore alle Rosse. Vettel, giunto quinto al traguardo, paga circa 25 secondi da Daniel Ricciardo. Incredibile pensando che in Australia le vetture austriache incassavano un ritardo di oltre un secondo in qualifica nei confronti della SF-16H.

Basterebbe fermarsi qui, perchè sarebbe altrimenti poco elegante sparare a zero nell'analisi di quella che, oggi più che mai, è sembrata una squadra in seria difficoltà. Passando dunque ad una più fredda lettura della cronaca, la gara di oggi ha avuto poco da raccontare. La differenza tra Ferrari e Red Bull si è notata sin dalle prime batture, quando le monoposto dei Milton Keynes, a differenza di quelle del Cavallino, sono riuscite a tenere il passo del leader della gara, dopo aver infilzato subito ed agevolmente un Rosberg in difficoltà. Certo, sul circuito tedesco non vi è molto spazio prima di arrivare alla staccata di curva 1 dalla griglia di partenza, ma Vettel è rimasto negli scarichi del connazionale per tutto il primo giro senza mai riuscire ad abbozzare un attacco. Dopo questo primo giro la situazione in testa è rimasta la stessa per tutta la durata della gara, con Hamilton che ha conquistato il successo allungando in classifica su Rosberg, ora a -19, e con le due Red Bull che hanno portato a casa un importantissimo podio che permette loro di mettere la freccia e issarsi al secondo posto nel mondiale Costruttori, con un margine di 14 lunghezze sulla Ferrari.

L'umore nel box di Maranello nel post-gara era, come prevedibile, non idilliaco. A parlare è stato Maurizio Arrivabene: "Sabato mattina e anche nel pomeriggio abbiamo visto subito che i problemi noti ritornavano a galla. La Red Bull ha fatto dei miglioramenti, non ci si può nascondere, bisogna riconoscerli. Vorrà dire che adesso invece di un competitor, ne abbiamo due". Secondo Arrivabene i problemi in casa Ferrari non sono da ricercarsi unicamente nel settore aerodinamico o meccanico, ma in entrambi. Oltre alle ormai famose noie che queste gomme danno alla vettura del Cavallino. Il bresciano ha poi proseguito confermando che l'obiettivo principale per il team è ancora il campionato 2016. Lavoro che andrà poi ad aiutare tutta l'equipe, già all'opera per il progetto 2017. 

Delusi anche i due piloti, Vettel e Raikkonen, protagonisti di prestazioni quantomai anonime. Il quattro volte iridato è parso accettare l'inferiorità tecnica manifestata quest'oggi dalla sua scuderia. "Di solito in gara siamo più veloci rispetto alle qualifiche. Oggi non è stato così, non siamo stati abbastanza forti per poter arrivare nei primi quattro. Il quinto ed il sesto posto era il massimo risultato che potevamo ottenere. Non possiamo essere contenti ma dobbiamo accettare questa situazione al momento. Miglioreremo la vettura, è una questione di tempo, ma tutto dipende anche dai progressi che saranno in grado di fare i nostri avversari. Di certo non possiamo nascondere il fatto che non siamo veloci". Parole pesanti, soprattutto se a pronunciarle è un pilota.

Non meno critico è stato Kimi Raikkonen. Il finlandese ha lamentato un comportamento insoddisfacente da parte della vettura. "E' stata una gara estremamente tranquilla per me, non è successo nulla di rilevante. Con le gomme nuove la vettura andava piuttosto bene, poi ho iniziato ad accusare sia sottosterzo che sovrasterzo e a lamentare la mancanza di aderenza". Così come il compagno di squadra, anche Raikkonen ha ammesso l'inferiorità momentanea del proprio team: "Ovviamente dobbiamo fare meglio, è doloroso, ma questo è il massimo che riusciamo a fare in gara. Tuttavia credo nel team, abbiamo bisogno di tempo e di duro lavoro ma riusciremo a tornare ai nostri livelli".

Alessandro Gazzoni