Il Canada, oltre che per la Ferrari, deve essere anche il Gran Premio del riscatto per Antonio Giovinazzi: il nostro portacolori si trova ancora a secco di punti quando siamo quasi giunti ad un terzo di campionato. Complice la conformazione del tracciato di Montréal, che si addice alle caratteristiche dell’Alfa Romeo, il pilota di Martina Franca può ambire alla conquista dei primi punti iridati. Ma, sfortunatamente per lui, il weekend non è iniziato nel migliore dei modi perdendo molto tempo in entrambe le sessioni del venerdì per via dell’incidente, avvenuto nella prima, in cui i meccanici hanno sostituito la sospensione sinistra e il cambio.

Su una pista che predilige le velocità di punta, il concetto estremizzato di outwash della C38 si sposa molto bene, inoltre la potenza della Power Unit Ferrari può dare una mano non di poco conto alla vettura del Biscione. Nonostante Giovinazzi non ha mai visto il tracciato canadese si era presentato molto fiducioso.

La giornata di venerdì è iniziata bene e su una pista davvero scivolosa, per via della polvere in pista, l’italiano ha man mano abbassato i suoi crono arrivando addirittura in quarta posizione prima che diventasse settima al momento del fattaccio: il pilota Alfa è arrivato lungo in curva 8 impostando male la successiva dove si è girato, andando così a sbattere contro il muro esterno di curva nove. I danni riportati sono stati tali da non poter proseguire, dovendo salutare la compagnia anzitempo.

Purtroppo per lui oltre alla sostituzione della sospensione posteriore sinistra, i tecnici Sauber in via precauzionale hanno deciso di cambiare anche la trasmissione che per il pilota è significato perdere circa un’ora della seconda sessione di prove libere. Giovinazzi ha candidamente ammesso: “Ho sbagliato perché ho preso male il cordolo interno che mi ha fatto perdere il controllo della vettura in uscita, sono andato a toccare le barriere e la macchina ha avuto la peggio. Purtroppo il circuito era veramente sporco ed era facilissimo commettere un errore. Non abbiamo potuto provare a sufficienza sia per conoscere la pista che per seguire la tabella di marcia imposta dal team.”

Peggio è andato durante la FP2: “La sostituzione del cambio porta via sempre molto tempo e quando sono sceso in pista è stato solamente per rodare il Powertrain e per vedere se tutto funzionasse per il meglio. In così poco tempo non aveva senso forzare il ritmo col rischio di compiere un latro errore. Questa sarà una lunga serata in cui, con i miei ingegneri, studierò i dati raccolti da Raikkonen nelle due sessioni per compararle il più possibile con i miei. Sarà difficile ma riusciremo almeno in parte a colmare il gap del lavoro non svolto oggi.”

D’altronde Antonio, sin dalle categorie minori, ci ha abituato a imprese convincenti, siamo certi che anche questa volta potrà riuscirci, magari aiutato anche da una gara “pazza” che diverse volte è capitata qui sul circuito Gilles Villeneuve.

Da Montréal – Michele Montesano