A Spa, dove nelle ultime tre edizioni la vittoria è stata appannaggio della Mercedes (potevano essere quattro senza l’harakiri Rosberg-Hamilton del 2014, ndr), il Cavallino ha iniziato nel migliore dei modi il weekend in cui ha portato in pista il nuovo motore.

Oltre al giro da qualifica, la Ferrari ha primeggiato anche sul passo gara. Eccellente quello di Sebastian Vettel che, costantemente, si è tenuto sull’1’48”  basso utilizzando la gomma più dura portata dalla Pirelli in Belgio: la media. Leggermente più alto il passo di Raikkonen che, al contrario del compagno di squadra, ha montato la supersoft, accusando con pneumatici più teneri del degrado alla posteriore sinistra.

E’ stata una buona giornata, ma la macchina non è come la vorrei. Dobbiamo continuare a lavorare, siamo contenti e fiduciosi della nuova power unit ma dobbiamo aspettare domani”, ha sottolineato Seb al termine della FP2, chiusa solamente al quinto tempo.

Non si è invece sbilanciato Raikkonen, che tra i piloti ancora in attività è quello che vanta il maggior numero di successi a Spa: “Il nuovo motore dovrebbe portare dei progressi, ma ad oggi è impossibile dire se riusciremo a lottare per pole e vittoria”.

Pronti via la Mercedes, che come la Ferrari si è presentata a Spa con una specifica, non è apparsa irresistibile tra i saliscendi delle Ardenne, anche se il gap dalla Rossa di Raikkonen accusato dalla W09 #44 di Lewis Hamilton è stato comunque contenuto (168 millesimi). Proprio l’inglese, leader del Mondiale con 24 punti di vantaggio su Vettel, non è apparso completamente a proprio agio, come dimostrano le varie correzioni di volante che ha dovuto effettuare nel corso del pomeriggio. Al netto del lavoro che attende i meccanici di Brackley, la Stella sarà sicuramente della partita con la Ferrari per la lotta alla pole anche se dovrà a fare meno lì davanti di Valtteri Bottas.

Il finlandese infatti sarà costretto domenica a scattare dal fondo, a causa della penalità derivante dall’utilizzo di una nuova unità (la quarta stagionale). Un particolare non di poco conto in un Mondiale tiratissimo, come quello in corso, dove ogni singolo punto perso o guadagnato sarà decisivo nell’economia iridata.

Piero Ladisa