Caro Max, tutti ci siamo accorti che sei un fenomeno. Del resto, chi mette il sedere per la prima volta su una Red Bull ed è capace di vincere alla prima gara, non può essere definito altrimenti. Hai battutto tutti i record di precocità, ed altri sarai destinato a battere nel corso della tua carriera. Hai avuto la fortuna di crescere a pane e motori, in una famiglia dove papà e mamma (con alterne fortune) ti hanno potuto insegnare tutti i trucchi del mestiere. Ma, forse, avrebbero dovuto insegnarti anche la cosa più importante, un elemento imprescindibile se si vuole continuare a fare strada: il rispetto per gli altri piloti. Non pensare che tutto ti sia dovuto, che gli altri debbano stare in silenzio a subire quelle manovre che in più di una occasione hai messo in mostra, solo perchè comprensivi e accondiscendenti verso un giovane ragazzino.

Adesso tutti si sono accorti del tuo valore: anche i "vecchi" del mestiere ti temono, perciò nessuno ti perdonerà nulla. La battaglia in pista sarà alla pari, ma proprio per questo devi imparare ad adeguarti al fatto che in pista non si scherza. Che la Formula 1 non è una gara di karting o (peggio) una partita alla Playstation. Ben vengano i colpi di genio, le intuizioni, le manovre anche un po' al limite ma che comunque consentono di differenziare un pilota "normale" da un fuoriclasse. Ma occhio: quello che hai fatto a Spa è stato davvero pericoloso. Perchè rischiare di provocare un incidente a oltre 300 all'ora deve farti riflettere. E non cullarti sul fatto che i Commissari ti abbiano perdonato questa manovra: prima o poi qualcuno, anche all'interno degli stanzini della Federazione, deciderà di averne abbastanza. Ed a quel punto potrebbero essere dolori.

Quindi, caro Max, vedi di darti una calmata. Non è mai bello avere intorno a sé un ambiente ostile, con colleghi che iniziano a guardarti con sospetto perchè l'ultimo arrivato crede già di essere...arrivato. Soprattutto se in ballo c'è la sicurezza e l'incolumità, in un'attività che ha una percentuale di rischio molto più elevata rispetto a quella di stare comodamente (si fa per dire) seduti ad una scrivania. E non ti stupire se a Monza dovesse capitarti di ricevere qualche fischio: perchè ci vuole un attimo per trasformarsi da superstar a nemico numero uno. Specie (per tua sfortuna..) quando incappi in una battaglia con qualche vettura rossa. Magari ti potrà servire per aiutarti ad aprire gli occhi: per capire che il rispetto è una cosa preziosa da ottenere, ma prima deve essere guadagnato.

Marco Privitera

 

{jcomments on}