Differentemente da quanto pronosticato, per il GP di F1 a Baku (Azerbaigian) le scuderie hanno portato qualche aggiornamento (tuttavia niente "concetti" stravolti) sulle vetture e qualche modifica per venire incontro alle peculiarità del tracciato azero che andremo ad esaminare nella nostra analisi tecnica.

Baku presenta le caratteristiche di un tracciato cittadino, unite al tratto finale, costituito da un lunghissimo rettilineo. Idealmente potremmo pensare che le scuderie debbano scegliere quale settore di tracciato privilegiare e, in parecchi casi, il rettilineo domina la scelta.

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In Ferrari arriva una nuova specifica di ala posteriore da basso carico. Ritorna il doppio pilone di sostegno, soluzione probabilmente reputata più solida per la gara. Il piano principale presenta un profilo orizzontale, curvando alle estremità. Questo dovrebbe abbattere i vortici d'estremità e migliorare l'efficienza. Va sottolineato come la scelta principale effettuata da Maranello riguarda una veste aerodinamica "scarica". Red Bull segue la stessa filosofia, portando un'ala anteriore rivista, mentre al posteriore il piano principale risulta aderente alla scelta Ferrari. Aston Martin, invece, ha dovuto ridisegnare il complesso dell'ala posteriore. La vettura britannica, infatti, è accreditata di una discreta resistenza all'avanzamento e l'intervento si è reso necessario per cercare di avere una prestazione decente sul particolare tracciato azero.

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Più corposo l'aggiornamento sul fondo in casa McLaren, con una complicata rimodellazione dell'elemento. Già all'ingresso del canale Venturi vediamo una forma differente che migliora i flussi attorno alla pance, nell'ottica di un maggior attaccamento al corpo vettura. Nel complesso, per il momento, sono stati mantenuti i concetti aerodinamici scelti ad inizio stagione cercando di migliorarli. Nella parte posteriore, come descritto in precedenza, il disegno ha visto un grosso aggiornamento. In questo caso alla base troviamo l'idea di una migliore estrazione dell'aria in questa porzione di vettura, così da poter "muovere" il centro di pressione aerodinamico e avere una differente guidabilità.

In casa Mercedes non arriva la vettura con il nuovo concetto, tuttavia nelle appendici aerodinamiche nella zona dei freni posteriori notiamo (dagli scatti provenienti dal circuito) un minimo cambiamento nei profili. Probabilmente l'intervento è mirato al miglioramento dell'estrazione laterale dell'aria. In AlphaTauri notiamo interventi al posteriore in chiave smaltimento carico termico.

Per quanto riguarda soluzioni "sbilanciate" verso un determinato comportamento, come non osservare quanto portato dalla Haas. La scuderia americana, infatti, ha portato un'ala posteriore in cui il profilo mobile del DRS presenta il bordo d'uscita praticamente "segato" a trapezio.

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La soluzione sicuramente apporta benefici per quanto riguarda la resistenza all'avanzamento, tuttavia toglie molti punti di deportanza ed abbatte l'effetto dell'apertura DRS. Certamente questo tipo di soluzione risulta piuttosto economica in termini di progettazione e produzione.

Luca Colombo

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