Il contatto tra i due alfieri del team di Milton Keynes, che ha ricordato il crash avvenuto nell’edizione 2010 del Gran Premio di Turchia tra Sebastian Vettel e Mark Webber, è stato l’epilogo di una corsa intensa che ha visto Max e Daniel protagonisti  di sorpassi e controsorpassi, con l’olandesino che in varie circostanze ha chiuso la porta in maniera rude nei confronti dell’australiano abile a tenersi lontano dai guai.

Fino a giungere alla sopracitata “frittata”, arrivata pochi giri dopo il cambio gomme effettuato dalle monoposto anglo-austriache. Verstappen compie un doppio cambio di traiettoria poco prima della staccata del rettifilo centrale, con Ricciardo che col DRS aperto ne prende la scia e tenta in un primo momento l’affondo all’esterno per poi virare all’interno, ma in fase di frenata va ad impattare contro il retrotreno della RB14 numero 33 generando così un contatto inevitabile vista la dinamica nella quale è maturato.

Un’azione finita chiaramente sotto la lente d'ingrandimento della direzione gara che ha optato per la linea morbida, dando solo una reprimenda e dividendo equamente la colpa tra Max e Daniel.

Un harakiri che ha privato la Red Bull di punti e piazzamenti importanti (il contatto è giunto infatti mentre i due stavano recuperando, con gomme fresche, terreno su Hamilton, in quel momento terzo, ndr) e che potrebbe avere, chissà, importanti ripercussioni interne legate al mercato (dopo quanto accaduto Ricciardo sarà disposto a rinnovare, oppure cederà alle lusinghe di qualche altro team?).

Non importa come è accaduto, ma non avremmo mai dovuto andare uno addosso all’altro, in precedenza avevamo fatto delle battaglie dure ma corrette. Certamente nessuno di noi voleva generare un incidente del genere. Con Daniel ho già parlato, continueremo così. Lo farò a breve col team”, ha commentato Verstappen.

Un risultato negativo per la squadra generato da una situazione difficile. Sono contento che il team ci lasci liberi di battagliare in pista, ma avevamo già avuto dei contatti durante la gara. Superare all’esterno è già rischioso perché devi sperare che non ci sia un bloccaggio delle gomme e un eventuale contatto. Quindi poi ho optato per l’interno pensando di trovare li dello spazio e mi sembra che Max mi abbia un po’ chiuso. Credo che debbano essere gli spettatori a commentare l’incidente. Io e lui non dobbiamo addossarci le colpe a vicenda ma dobbiamo chiedere scusa al team per quanto accaduto”, il pensiero di Ricciardo.

Molto diplomatica invece la versione fornita dalla Red Bull sui propri account social, proiettata già verso la gara del Montmelò: “Non abbiamo ordini di scuderia, non ha sbagliato nessuno dei nostri piloti, con entrambi che si sono comunque scusati. È stato un Gran Premio d’Azerbaijan da dimenticare per noi, ora andiamo in Spagna”.

Ma sarà realmente questo il modus operandi che adotterà la Red Bull? Il team anglo-austriaco continuerà a lasciare le “briglie sciolte” ai propri piloti?

Non resta che attendere le prossime gare per saperlo…

Piero Ladisa