Durante le qualifiche le telecamere vanno a spiare nei box della Williams dove Claire Williams è intenta a mandare un messaggino: grazie alla magia dell'alta definizione, sappiamo che si tratta di una comunicazione relativa al dress-code da tenere al muretto. L'abito non farà il monaco, certo è che la corsia box era l'ultimo posto in cui pensavamo vigessero regole stringenti sull'abbigliamento.

Nel paddock, intanto, le macchine fotografiche di LiveGp.it colgono un interessante punto di vista tecnico da parte dei tifosi della Rossa, dedicati alla Ferrari di Vettel, chiamata Loria. Conviene mettere a letto i bambini e non cercare approfondimenti sul tema via Internet...

Daniel Ricciardo, nelle passate settimane protagonista del mercato piloti (le ultime dicono che si sia trovato un accordo con Red Bull), ha compiuto gli anni: tanti auguri al simpatico australiano, anche se il fine settimana non gli ha riservato grandi risultati.

Come al solito la gara si è giocata in larga parte sulla gestione delle gomme Pirelli e ai box c'è stato da lavorare parecchio per tenere sotto controllo i fenomeni di blistering sulle gomme posteriori e i segni quelle anteriori. Nondimeno, c'è chi ha manifestato problemi da casa:

Alla partenza lo show messo in pista da Kimi Raikkonen non è passato inosservato: non ci passava nemmeno uno spillo tra il ferrarista e le due AMG Mercedes. Peccato che poi la foga di mettersi davanti abbia indotto il recupero di Max Verstappen: in ogni caso l'importante era provarci.

Da quanti anni non vedevamo un ritiro per problemi al motore con tanto di fuoco e fiamme? Sfortunatamente per Nico Hulkenberg la sua gara è finita così, ma non è stato l'unico a manifestare problemi sulla PU e componenti del cambio, che in Austria hanno colpito tanti piloti.

Sotto la bandiera a scacchi transitano nell'ordine Max Verstappen, Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel: lo stesso ordine di arrivo della prima gara vinta dall'olandese in Spagna nel 2016. Interesting fact: anche quel giorno entrambe le AMG Mercedes erano andate entrambe KO.

L'altro fatto interessante è che in occasione della vittoria dell'olandese non ci sono stati retrocessioni negli organigrammi aziendali del povero Kvyat... come era successo in occasione degli altri successi di Max, che questo energumeno si è fatto tatuare sulla schiena.

Contento lui, contenti tutti. Sperando vivamente che questa foto sia soltanto un montaggio, da Spielberg, provincia di Twitter, è tutto.

Luca Colombo