L'inno di Mameli torna a risuonare per celebrare il successo della Ferrari all'Albert Park di Melbourne. Un risultato incredibile, se si pensa al gap dalla vetta con cui la Rossa aveva concluso la scorsa stagione, recuperato grazie ad una monoposto che ha confermato le positive impressioni scaturite nel corso dei test invernali. Ma un grosso merito va anche a Sebastian Vettel, tornato ad essere un vero "cannibale" da gara ed abile ad approfittare nel migliore dei modi delle difficoltà palesate dalla Mercedes, la quale si deve accontentare di piazzare due piloti sul podio. Il momento decisivo della gara si è verificato nel corso della prima sosta, quando Hamilton è rientrato ai box nel corso del 18° giro palesando un'evidente degrado con il set di Ultrasoft. Mentre Vettel ha proseguito in pista, il britannico con le Soft si è ritorvato alle spalle di Verstappen ed impossibilitato a scavalcare l'olandese, consentendo così al ferrarista di ritorvarsi davanti al duo in seguito alla sosta effettuata al giro 24. Da quel momento il tedesco è apparso imprendibile, tanto da riuscire ad accumulare un margine di sicurezza che gli ha consentito di chiudere con ben 10" di vantaggio sulla prima delle Mercedes.

Buona la prestazione di Valtteri Bottas, giunto a ridosso del compagno di squadra nella sua prima apparizione con il team di Brackley, mentre decisamente sottotono è apparso Kimi Raikkonen, costantemente lontano dal ritmo di Vettel e soltanto quarto al traguardo a ben 22" dalla vetta. Quinto posto per Max Verstappen, in un weekend inaugurale particolarmente difficile per la Red Bull, con Ricciardo costretto al ritiro dopo aver evidenziato problemi al cambio già nel giro di formazione. Ottima prima gara per Force India e soprattutto Toro Rosso, con entrambi i piloti in zona punti alle spalle della Williams di Massa, giunto sesto. A ridosso della top ten la Renault di Hulkenberg, quindi il nostro Giovinazzi e Vandoorne.

A proposito del nostro portacolori, Antonio ha compiuto una gara attenta e priva di sbavature, dopo essere stato catapultato in monoposto soltanto a partire dalle FP3 su una pista per lui del tutto sconosciuta. Il pugliese ha percorso i 57 giri di gara con un ritmo regolare e portando la Sauber a ridosso della zona punti: un'esperienza sicuramente positiva e inaspettata, vista la chiamata in extremis arrivata per sostituire Pascal Wehrlein, ancora non al top della forma dopo il crash nella Race of Champions.

Per il resto, prima uscita stagionale amara per la McLaren, con Alonso costretto al ritiro nelle battute conclusive dopo aver difeso con i denti la decima piazza e Vandoorne apparso costantemente in difficoltà per tutto il weekend. Domenica da dimenticare anche per la Haas, con entrambe le monoposto costrette al ritiro dopo l'ottima qualifica di Grosjean. Ritirati anche Ericsson, Palmer e uno Stroll ancora evidentemente impacciato al volante della Williams. 

La gara, al di là del risultato finale, non ha offerto grandi picchi emozionali: come prevedibile, i sorpassi si sono dimostrati alquanto complicati, per via delle novità regolamentari ma anche delle caratteristiche del tracciato che non offre molti spunti. Strategie di gara identiche per i primi otto piloti al traguardo, i quali hanno effettuato una sola sosta, con i primi quattro che hanno montato la Soft nel secondo stint dopo essere partiti con Ultrasoft.

Dopo questo avvio da sogno, adesso il Circus della Formula 1 si trasferisce in Cina per il secondo appuntamento stagionale tra due settimane: la prova del nove per vedere se la Ferrari potrà realmente giocarsela alla pari con la Mercedes, in attesa della riscossa Red Bull. Ma, almeno per oggi, il Cavallino è più rampante che mai.

Marco Privitera

 

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