Alla fine davanti c'è ancora lui, ma le premesse per una stagione tutta da vivere non mancano di certo. Lewis Hamilton conquista la 62esima pole position della carriera, avvicinandosi ulteriormente in questa speciale classifica a Michael Schumacher e Ayrton Senna e soprattutto iniziando nel migliore dei modi la propria caccia al quarto titolo in carriera. Il britannico non ha fallito il primo appuntamento stagionale con il cronometro, piazzando un superbo 1:22.188 ed abbassando di quasi 2" la migliore prestazione dello scorso anno in qualifica. Ma la Ferrari si conferma in forma, artigliando la prima fila con Sebastian Vettel a soli 268 millesimi dalla vetta. Dopo aver dominato le FP3, il tedesco si è mantenuto ad alti livelli, riportando la Rossa ad una prestazione che mancava da Singapore 2015. Segnali di grande fiducia dunque dal Cavallino, con una SF70H che è apparsa ben bilanciata e soprattutto in grado di ridimensionare lo strapotere Mercedes messo in mostra negli ultimi anni. Le premesse per una grande gara sembrano esserci tutte, con una lotta al vertice che potrebbe essere solo il primo atto di un'annata che tutti auspicano possa regalare equilibrio ed emozioni.

La seconda fila conferma la supremazia Mercedes-Ferrari su tutti gli altri, con il duo finlandese Bottas-Raikkonen ad inseguire i rispettivi compagni di squadra. Se il pilota Mercedes ha contenuto in termini accettabili il proprio distacco da Hamilton alla prima con il team di Brackley, Raikkonen è apparso decisamente sottotono, non apparendo mai in grado di esprimersi sugli stessi livelli del compagno di squadra ed accusando da quest'ultimo alla fine un gap ben superiore al mezzo secondo. 

Male la Red Bull: se Max Verstappen ha conquistato la quinta piazza, accusando però un distacco enorme dalla vetta (1"3), peggio è andata a Ricciardo, il quale è finito contro le barriere nel corso del suo primo tentativo in Q3. L'australiano non ha potuto così realizzare un crono nella sessione conclusiva, e quindi domani scatterà dalla P10 nella gara di casa, salvo ulteriori possibili complicazioni derivanti da eventuali danni riportati al cambio. In terza fila si è così "accomodato" il sorprendente Romain Grosjean, al volante di una Haas a due volti: se il francese si è piazzato a ridosso dei top team, Magnussen infatti è stato eliminato già nel corso del Q1. All'interno della top ten anche Felipe Massa, il quale ha preceduto di un soffio le due ottime Toro Rosso di Sainz e Kvyat.

Giornata in chiaro-scuro per la Force India, con Perez 11° e Ocon 14°: tra di loro si sono piazzati Hulkenberg (al volante di una Renault in crescita) e Fernando Alonso, con la prima delle due McLaren. Ultimo nel Q2 Marcus Ericsson, il quale nella prima tranche di qualifiche è riuscito per un soffio ad avere la meglio nei confronti di Antonio Giovinazzi. Il pilota pugliese, convocato a poche ore dal via della terza sessione di libere in sostituzione di un Wehrlein ancora lontano dalla forma ideale, ha impressionato tutti esprimendosi sugli stessi livelli del compagno di squadra, nonostante la scarsa conoscenza della C36 ed il debutto assoluto a Melbourne. Un piccolo errore nel T3 gli ha impedito di centrare la clamorosa qualificazione al Q2, ma il terzo pilota Ferrari ha dimostrato tutto il proprio valore in questa sua prima uscita in Formula 1.

Nelle ultime file tante grandi delusioni della giornata: dal già citato Magnussen a Vandoorne, anch'egli lontanissimo dal suo compagno di squadra. Stesso discorso anche per Lance Stroll, finito a muro nelle FP3, così come Jolyon Palmer, ancora in difficoltà dopo il botto di ieri.

Le premesse per una gara tutta da vivere di certo non mancano: appuntamento alle ore 6:50 su Radio LiveGP per il primo via di una stagione che promette scintille.

Marco Privitera

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