Ci si aspettava subito scintille da Mercedes e Ferrari, ma in realtà è stata la pioggia la vera protagonista della prima sessione di prove libere stagionale, andata in scena all’Albert Park di Melbourne. Diversi scrosci hanno condizionato notevolmente il lavoro di team e piloti, non impedendo però al campione del mondo in carica Lewis Hamilton di siglare il miglior tempo in 1:29.725.

L’inglese è riuscito ad approfittare di una delle rare “finestre” che hanno consentito l’utilizzo delle gomme slick, in una sessione altrimenti poco indicativa dal punto di vista dei rilievi cronometrici, proprio a causa delle mutevoli condizioni della pista. Ne hanno fatto le spese soprattutto nel finale diversi piloti, tra cui Raikkonen (riuscito a rientrare in pista senza danni dopo un lungo nel T3) e Ricciardo, a sua volta costretto ad abbandonare la sua Red Bull nella ghiaia. Per il resto, impossibile trarre ulteriori indicazioni, con Sebastian Vettel che addirittura è stato l’unico (insieme a Carlos Sainz) a non far registrare alcun tempo cronometrato. Per il resto, l’appuntamento è rimandato alla seconda sessione, nell’auspicio che le condizioni meteo possano concedere un po’ di tregua.

La cronaca. Dopo l’intensa pioggia caduta in mattinata, la pista si presenta umida per la prima sessione di prove libere della stagione. Vi è anche un forte vento all’Albert Park, il che porta in pista numerose foglie capaci di costituire un potenziale problema per gli impianti di raffreddamento delle vetture. Ad inaugurare l’annata ci pensa Sebastian Vettel, che all’accensione della luce verde è il primo ad entrare in pista, seguito a breve distanza da Max Verstappen: mentre il ferrarista sceglie le gomme Full Wet, l’olandese opta invece per le intermedie. Mentre diverse vetture entrano in pista per l’installation lap, i primi guai si verificano per Perez, la cui monoposto viene riportata a spinta ai box dai meccanici della Force India. Come già accaduto nel corso dei test invernali, sono le Mercedes a far registrare i primi due tempi della giornata, prima con Rosberg e subito dopo con Hamilton. Raikkonen abbassa di 58 millesimi la migliore prestazione dell’inglese, ma la pista va rapidamente asciugandosi, al punto che diversi piloti tentano la carta delle gomme slick: Ricciardo (a bordo di una Red Bull caratterizzata dall’ormai “classico” assetto rake) si porta al comando con 1:32.394, ma proprio pochi istanti dopo un forte scroscio di pioggia obbliga i piloti a rientrare ai box. Si tratta di una perturbazione passeggera, ma sufficiente per bagnare soprattutto il primo tratto della pista e fare inevitabilmente alzare i tempi. A mezz’ora dalla fine sono soltanto dodici i piloti ad aver fatto registrare un tempo cronometrato, mentre un pallido sole torna a farsi vedere all’Albert Park. Il forte vento aiuta la pista ad asciugarsi velocemente, con Verstappen che monta nuovamente le slick a 20’ dal termine: ma ciò non impedisce all’olandese di finire in testacoda all’altezza di curva 6, a causa di una chiazza di bagnato. Gli ultimi 15’ vedono tutti i piloti entrare in pista con gomme da asciutto: Hamilton si riprende il miglior tempo appena prima che la pioggia torni a cadere, cogliendo di sorpresa Bottas e Haryanto costretti ad un’escursione sulla ghiaia. Negli ultimi minuti l’asfalto si asciuga nuovamente: Gutierrez compie una piccola escursione in curva 1, Hamilton abbassa nuovamente il limite prima che arrivi uno scroscio finale che impedisce qualsiasi ulteriore miglioramento. Raikkonen finisce lungo nel terzo settore, imitato poco dopo da Ricciardo che (ancora in pista con le Medium) è costretto ad abbandonare la propria Red Bull nella ghiaia. Hamilton chiude al top la prima sessione stagionale davanti a Kvyat, Ricciardo, Hulkenberg e Verstappen. Senza tempo Vettel e Sainz. Appuntamento alle 6:30 italiane per la seconda sessione.

Marco Privitera