E' stato un successo sudato, ma al contempo pienamente meritato, quello di Nico Rosberg. Arrivato al termine di una stagione in cui è riuscito a capitalizzare nel migliore dei modi qualsiasi risultato, attraverso un lavoro paziente, fatto di costanza, dedizione e perseveranza. Spietato ad approfittare delle giornate-no di Hamilton, intelligente nel saper limitare i danni ogniqualvolta il compagno appariva più veloce. Una stagione che ha visto il susseguirsi di cicli vincenti da parte dei due piloti Mercedes: dapprima la partenza-sprint di Rosberg, quindi il lento e costante ritorno di Hamilton, che aveva portato l'inglese in testa alla classifica all'inizio dell'estate. Ma poi il buon Nico è riuscito a ritrovare la retta via, inanellando una serie di successi che (complice il guato al motore di Hamilton in Malesia) lo ha portato ad incamerare un vantaggio apparentemente incolmabile. Rosberg è poi stato abile nelle quattro gare conclusive a limitare i danni, correndo da "ragioniere" ed evitando di incorrere in qualsiasi rischio.

Le ha comunque provate tutte Lewis Hamilton oggi, al punto di tenere un ritmo ampiamente inferiore alle proprie potenzialità nell'intento di tenere compatto il gruppo e sperare in un'interferenza targata Ferrari o Red Bull. Una tattica che alla fine non ha pagato, con l'inglese stretto tra la necessità di evitare l'attacco del compagno di squadra e quella di tentare di favorire il recupero degli avversari sul proprio rivale. Non c'è riuscito Hamilton, a dispetto delle indicazioni provenienti dal muretto box che ha più riprese lo hanno esortato a migliorare il ritmo. Ne è scaturita una gara anomala, con il gruppetto di testa costantemente racchiuso nello spazio di pochi secondi, con le Mercedes incapaci di andare in fuga e una Ferrari che ha azzeccato la tattica vincente, montando gomme Supersoft che nel finale hanno consentito a Vettel di scavalcare le Red Bull e cogliere un meritato podio.

La partenza aveva visto Hamilton scattare bene dalla pole, precedendo nelle fasi iniziali Rosberg e la Ferrari di Raikkonen, abile nello scavalcare Ricciardo al via. Il tutto mentre Verstappen finiva in testacoda alla prima curva, dopo un leggero contatto con Hulkenberg che lo faceva scivolare nelle retrovie. L'olandese iniziava però ben presto una furiosa rimonta, mentre davanti Hamilton teneva a bada il gruppetto di testa senza tentare la fuga nemmeno dopo il primo valzer dei pit-stop. Era invece la seconda tornata di fermate ai box a variare la classifica, con Vettel che allungava lo stint su gomma Soft prima di cedere la leadership e montare un set di gomme Supersoft per i giri finali. Questo consentiva al ferrarista di rientrare in sesta piazza, ma anche di recuperare furiosamente nei giri conclusivi sino a portarsi alle spalle delle due Mercedes. Era qui che Hamilton tentava il tutto per tutto, rallentando ulteriormente nel tentativo di mettere sotto pressione Rosberg e favorire i possibili attacchi di Vettel e Verstappen. Attacchi che però non sono andati a buon fine, con il tre-volte campione del mondo che precedeva sotto la bandiera a scacchi il compagno di scuderia e lo stesso Vettel, con i tre racchiusi in soli otto decimi. A seguire Ricciardo e Raikkonen, quindi le Force India di Hulkenberg e Perez, davanti a Massa (a punti nell'ultima gara della carriera) e Alonso. Cinque i ritirati: entrambe le Toro Rosso, insieme a Bottas, Magnussen e Button, il quale non è riuscito a vedere il traguardo alla sua ultima apparizione in carriera.

Il Mondiale va in archivio con una gara capace di tenere tutti con il fiato sospeso, ma da domani sarà già tempo di pensare al 2017: dapprima con i test gomme che vedranno in pista sempre ad Abu Dhabi Mercedes, Ferrari e Red Bull, dopodiché iniziando il lungo percorso di avvicinamento ai primi test invernali, in programma a Barcellona alla fine di Febbraio. Ma nel frattempo, è quantomai doveroso rendere il giusto omaggio a Nico Rosberg, degno campione del mondo 2016.

Da Abu Dhabi - Marco Privitera