La mossa è arrivata un po' a sorpresa, visto che in molti davano per scontato un possibile cambio in seno alla formazione del team Haas in vista della prossima stagione. E invece è stato lo stesso fondatore dell'omonimo team a voler mettere a tacere tali voci, confermando (per il momento solo a parole) Romain Grosjean e Kevin Magnussen anche per il 2018. Una scelta per certi versi comprensibile, visto il buon rendimento messo in mostra da entrambi i piloti nel corso dell'attuale campionato, ma che lascia alcune perplessità soprattutto in merito ai futuri sbocchi che i giovani driver in orbita Ferrari potranno avere nella massima serie.

Come noto, infatti, tra la scuderia del Cavallino e la compagine statunitense esiste una strettissima collaborazione, non soltanto limitata ad alcune componenti della vettura ma anche alle dinamiche del mercato piloti. Già nel 2016, infatti, a gareggiare tra le fila del team Haas era stato il messicano Esteban Gutierrez, già nell'annata precedente terzo pilota del Cavallino e "promosso" poi al ruolo di titolare con l'esordio in Formula 1 del team americano. Il ruolo di "junior team", dove far crescere le carriere dei giovani piloti da destinare in un futuro non tanto lontano alla "casa madre", non rappresenta certo una novità in Formula Uno: la Mercedes può infatti contare sull'appoggio di Force India (anche se il rapporto con Williams va ben al di là della "semplice" fornitura del motore), mentre Red Bull come noto può godere della partnership di Toro Rosso, vero e proprio "vivaio" dove far maturare i giovani talenti da lanciare in orbita.

Tra Ferrari e Haas la situazione sembrerebbe essere diversa, alla luce anche delle recenti dichiarazioni del Team Principal Gunther Steiner, il quale ha sottolineato come la scuderia americana goda di assoluta indipendenza nella scelta dei propri piloti. A dare conforto a questa tesi, l'uscita di Gene Haas sul sito ufficiale della categoria: "Correremo anche il prossimo anno con gli stessi piloti. Questo è sicuro. E grazie al fatto che opteremo per la continuità sotto molti altri aspetti, nella prossima stagione ci aspettiamo di poter fare ancora meglio".

Dichiarazioni che sicuramente non avranno fatto troppo piacere ad Antonio Giovinazzi, il quale meriterebbe una chance importante in Formula 1 dopo la breve esperienza maturata con Sauber all'inizio di questa stagione. Il pilota pugliese, dopo aver saggiato la vettura del team americano nel corso delle prime prove libere svoltesi a Silverstone, è rimasto poi al volante per altre due giornate, durante i test gomme svoltisi sempre sul tracciato britannico. L'attuale terzo pilota Ferrari avrà comunque la chance di salire a bordo della vettura in altre sei sessioni di prove libere, cinque delle quali al posto di Magnussen, principale indiziato per fare posto al talentuoso pilota tricolore a partire dalla prossima annata. Almeno fino alle recenti dichiarazioni di Gene Hass, le quali chiuderebbero le porte in faccia anche ad un altro talento del vivaio Ferrari, quel Charles Leclerc che sta letteralmente dominando in F2.

Ma non tutto è perduto per Giovinazzi. Anzi: fermo restando che si attende ancora la conferma ufficiale sulla line-up Haas per il 2018 (e, vista la facilità con cui le cose cambiano in Formula 1, essa non è del tutto scontata), esistono anche altre chance per lui. La Sauber, infatti, dopo aver raggiunto l'accordo con Honda per la fornitura di motori dal 2018, sembrerebbe ora aver fatto un passo indietro con l'uscita di scena di Monisha Kaltenborn, e non è detto che la partnership con il Cavallino non possa estendersi anche alla prossima stagione. Inoltre, entrambi gli attuali piloti di Maranello sono in scadenza di contratto, per cui l'ipotesi che nelle stanze dei bottoni della scuderia possano considerare l'opzione Giovinazzi appare tutt'altro che da escludere. Insomma, nella calda estate dei motori le sorprese promettono di non mancare.

Marco Privitera