Per ora nessuna di queste componenti ha dato il minimo grattacapo: in particolare il motore, che ha percorso l'intera distanza degli otto giorni di prove invernali. Per quanto riguarda la veste aerodinamica, le modifiche apportate sono state di fino, visto che molto probabilmente il grosso si vedrà direttamente a Melbourne. L'alettone anteriore non ha subito modifiche, mentre il musetto è stato interessato da un aumento dell'ingresso della zona dell’S Duct (cerchio verde), subito dietro i piloni di sostegno, mentre l'uscita è stata modificata (riquadro giallo): si nota infatti un pannello aggiunto in seguito, per migliorare il flusso laminare che investe la zona del cockpit e, soprattutto, l’Airbox che ha bisogno di aria pulita.

I bargeboard sono stati utilizzati solo come punto di studio per gli pneumatici: in particolare sono state montate delle telecamere HD (cerchio in giallo), in corrispondenza dei deviatori verticali, affiancate da una luce per studiare le deformazioni delle nuove Pirelli alle sollecitazioni del tracciato, che presenta tratti molto esigenti, e delle sospensioni. Lo sfruttamento degli pneumatici diventerà sempre più un fattore importante, viste le nuove mescole e le maggiori dimensioni, oltre all'utilizzo di sospensioni idrauliche più o meno regolari. Da notare, oltre ad i mozzi forati, anche il nuovo disegno dei cerchi (riquadro in rosso)che compiono la doppia funzione di smaltire il calore dei freni e generare un flusso pulito per la zona delle pance.

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Nessuna novità anche nella zona d'ingresso delle pance laterali che sono state solo oggetto di osservazione da parte degli avversari: infatti, qualcuno ha avanzato il sospetto che esse non rispettino il regolamento, che prevede un ingresso a freccia positiva di 15 gradi. Il concetto studiato dagli aerodinamici Sanchez e Cardile è tra i più innovativi: i flap che accerchiano la bocca, lavorando con le pinne presenti sopra le sospensioni anteriori, separano i flussi da destinare per il raffreddamento da quelli per migliorare la deportanza della vettura. In particolare le masse radianti, al loro interno (vedi foto), sono divise oltre che per il motore anche per le componenti elettroniche.

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Passiamo ora alle prove svolte sul fondo piatto: oltre a quello provvisto di canalizzazioni, è stato provato anche uno tradizionale (riquadro azzurro) per provare l'efficacia della nuova soluzione. Ricordiamo che il condotto per il passaggio dell’idraulica del cambio sul fondo piatto è stato creato per ridurre gli ingombri (oltre che abbassare il baricentro) della monoposto nella zona del cambio, con quest'ultimo che è stato irrigidito rispetto alla vettura precedente. Il tutto mantenendo gli stessi cinematismi, collocati fra cambio e differenziale, con indubbi vantaggi aerodinamici (infatti è stato copiato dagli uomini Mercedes e montato sulla W08).

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A Barcellona si è svolta anche la comparazione fra due monkey seat, rispettivamente con doppia e tripla soffiatura per generare più carico aerodinamico.

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Modificato anche l'estrattore del fondo piatto, con le estremità provviste di numerose alette (cerchio arancione) che servono da generatori di flusso, i quali lavorano in sinergia con i flap presenti sulle prese dei freni posteriori (riquadro azzurro) per ridurre le turbolenze generate dal rotolamento degli pneumatici e massimizzare l'effetto delle maggiori dimensioni del fondo piatto.

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Il tutto verificato dalle imponenti griglie e rastrelliere piene di sensori, utilizzate per provare l'efficacia delle soluzioni.

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Per ora la Ferrari è stata senza dubbio la regina d'inverno per quanto riguarda i test catalani, ammirata con interesse da parte di tutti gli altri team, ma il vero campionato inizierà fra due settimane a Melbourne: riuscirà la Ferrari a mantenere la sua supremazia anche nel primo GP del 2017?

Michele Montesano