"In realtà non c'è nulla di nuovo rispetto al passato su questo argomento - ha esordito Fernando - sono concentrato al 100% sul mio impegno in Formula 1 con la McLaren. Per il futuro, indubbiamente il fatto di poter affrontare la 24 ore di Le Mans per me rappresenterebbe una grande sfida, poiché mi piace la categoria e mi piacciono le macchine che vi gareggiano. Ma, onestamente, quel futuro non so quando arriverà: magari in due anni, forse in cinque o addirittura più avanti...l'obiettivo più importante per me è quello di poter vincere il terzo titolo in Formula 1, dopodiché vedremo".

La pista di Abu Dhabi presenta delle caratteristiche che sulla carta sembrano adattarsi alle potenzialità della McLaren, motivo per cui lo spagnolo si presenta fiducioso alla vigilia di questo appuntamento: "Sì, in effetti anche guardando alle prestazioni dello scorso anno questo circuito si presenta come uno dei più adatti alla nostra vettura, anche se poi nel 2015 non eravamo riusciti a concretizzare il potenziale con un buon risultato visto quanto accaduto con Maldonado. Credo che per noi sarà un buon weekend in termini di performance, naturalmente dobbiamo anche guardare alla classifica perchè vogliamo difendere la nostra posizione da Toro Rosso, il che rappresenta la nostra priorità, dopodiché puntiamo ad un bel risultato in gara. Non siamo preoccupati dalla presenza di due lunghi rettilinei, anche grazie ai progressi compiuti quest'anno per quanto riguarda la power unit, ma contiamo sulla presenza di diverse curve lente dove abbiamo dimostrato di essere piuttosto competitivi".

Il due-volte campione del mondo si è poi espresso a proposito del suo livello di soddisfazione in termini di guida e di feeling con la propria vettura: "Penso che nella mia carriera il mio anno migliore in assoluto sia stato il 2012. Dopodichè ci metto il 2014 e con ogni probabilità questa rappresenta l'annata che posizionerei sul terzo gradino del podio. Mi sono sentito molto a mio agio con la macchina in ogni condizione, basti pensare all'ultima parte di gara in Brasile con gomme molto usurate. Sono complessivamente contento di quanto abbiamo fatto, soddisfatto dei progressi fatti segnare dal team. Dodici mesi fa eravamo in difficoltà ma consapevoli di poter migliorare molto, adesso siamo molto più ottimisti per il futuro. Sappiamo che occorre fare ancora un grande lavoro per conquistare il campionato, ma le sensazioni sono positive".

Lo spagnolo ha poi preferito non commentare la recente uscita di scena di Ron Dennis dai vertici della McLaren: "Probabilmente non sono la persona adatta per poter esprimere un giudizio, innanzitutto perchè è successo da troppo poco tempo, ed in secondo luogo perchè preferisco rimanere concentrato sulla pista e sul mio lavoro". 

Per quanto riguarda il weekend svoltosi sotto l'acqua a Interlagos, allo spagnolo è stato chiesto se esista il rischio di non vedere un giorno più correre le Formula 1 sul bagnato: "Non credo che ci sia questo pericolo. Naturalmente sotto la pioggia ci sono più rischi, maggiore imprevedibilità e più incidenti, ma credo che faccia parte di questo sport e non credo che scomparirà. Ovviamente è importante imparare anche da gare come quella del Brasile, soprattutto per cercare di capire come migliorare la carenza di visibilità: se pensiamo alle gare GT non esistono problemi analoghi proprio perchè lo spray generato dalle ruote posteriori non crea difficoltà del genere. Occorre quindi pensare a come migliorare la situazione sotto questo punto di vista, ma non solo: ho corso sedici anni in Brasile disputando tante edizioni sotto l'acqua, ma non avevo mai visto prima di quest'anno un testacoda in pieno rettilineo".

Da Abu Dhabi - Marco Privitera

 

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