I problemi sono legati a doppio filo alle difficoltà della power unit Honda. Giunti al terzo anno della nuova avventura in Formula 1 i tecnici giapponesi rimangono in grossa difficoltà con lo sviluppo. "Non abbiamo ancora la potenza che ci serve e ci manca velocità. Non è certo un segreto, non siamo contenti". La stagione è lunga e il tempo per recuperare difetti e problemi non manca, ma certo pesano i pochi dati raccolti in queste sessioni che non consente di portare avanti il lavoro previsto. Guai evidenti affliggono la MCL32 fin dal primo assaggio della pista: "Siamo indietro ed è frustrante; l'anno scorso sapevamo dove eravamo, ma anche con un cambio di regole di questa portata ci troviamo ancora in difficoltà".

Il pilota spagnolo comunque crede nel team: ricorda che la McLaren è "una grande squadra, che ha dominato la categoria per molti anni" ed è fiducioso di riuscire presto o tardi a lottare per le posizioni che contano. Una reazione marcata e tangibile è quantomeno necessaria in Australia. Manca la velocità, ma il resto è ok: "Il telaio è buono, e la nuova macchina ben si adatta il mio stile di guida ma ci manca potenza, sul dritto paghiamo 30-40km/h rispetto agli altri: li vedo frenare più tardi, accelerare prima, fare le curve più veloce". Non manca di aggiungere, con il suo solito carattere guascone, una nota spiritosa: "Se faccio in pieno la curva 3? Sì certo, noi non abbiamo problemi, per noi sono tutte flat out!". Regala una risata alla folla presente, ma sa bene che l'ostacolo maggiore rimane l'affidabilità, già costata alla squadra quattro motori dall'inizio di questi test; praticamente tutti quelli concessi da regolamento per un intero campionato.

"Sono convinto che prima o poi torneremo a lottare almeno per la top 5, poi arriveranno i podi e anche le vittorie. Ma ci vorrà tempo". Fernando chiama il team a raccolta attorno a lui, e non manca una considerazione sul futuro, sempre al centro delle speculazioni: "Io vado sempre controcorrente: se andrà male anche quest'anno per me sarà la motivazione per attaccare ancora di più l'anno prossimo, e non smetterò finchè non vedrò gli altri guidare in maniera più aggressiva e cattiva di me e non avrò vinto quello che secondo me merito". Ricordatevi di queste parole: vedremo se prima di Abu Dhabi non avrà cambiato idea.

Da Barcellona - Stefano De Nicolò