Un vero patatrac, insomma, che ora per il 22enne di Ufa potrebbe costare davvero caro. Sono difatti note le forti simpatie di cui gode Max Verstappen in casa Red Bull: il prodigio olandese, dopo una strepitosa stagione d'esordio, si sta confermando su ottimi livelli anche in questo primo scorcio di stagione, mettendo in ombra a più riprese il quotato compagno di scuderia Carlos Sainz. E come noto, la politica dei piloti perpetrata nel corso degli anni da Helmut Marko non si è certo fatta scrupoli nel promuovere o (peggio) bocciare senza pietà anche giovani talenti in erba.

Ed ecco, quindi, che potrebbe avvenire un clamoroso colpo di scena, addirittura già a partire dal prossimo Gran Premio di Spagna, in programma tra dieci giorni sul tracciato di Montmelò. Con un inaspettato scambio di sedili che vedrebbe Kvyat "retrocesso" in Toro Rosso e Verstappen catapultato in Red Bull. Un'ipotesi che era stata avanzata da più parti ancora prima che avesse luogo la gara di Sochi, con un previsto annuncio in tal senso già "fissato" per la gara di Spa, in programma a fine agosto. Voci che potrebbero aver contribuito non poco a destabilizzare il giovane Kvyat, già al centro degli attacchi di Sebastian Vettel dopo la manovra (in tal caso, perfettamente riuscita) attuata dal russo ai danni del quattro volte campione del mondo al via di Shanghai. Eppure, quanto accaduto nella gara di domenica scorsa potrebbe accelerare improvvisamente questo passaggio di consegne, con un Kvyat che da un lato potrebbe così ritrovare calma e tranquillità nel team con cui ha esordito in Formula 1, e dall'altro consentendo alla Red Bull di dare un segnale allo stesso pilota (ma anche a tutto l'ambiente) dopo le polemiche venutesi a creare all'indomani dell'appuntamento in terra russa. Il tutto mettendo finalmente a disposizione di Max Verstappen una monoposto capace di lottare per le posizioni di vertice.

Le prossime ore potrebbero essere decisive per una decisione definitiva in tal senso, al fine di capire se tale variazione potrà avvenire subito oppure se al russo verrà concessa un'altra chance, in attesa di valutare il suo rendimento da qui a fine stagione. Di certo, è incredibile pensare come un pilota possa ritrovarsi dall'altare alla polvere nel giro di due settimane, con Kvyat che dallo splendido podio conquistato in Cina si è ritrovato indifeso a dover fronteggiare gli attacchi incrociati provenienti da più parti, non ultimo dai vertici del proprio team. Ma lo "stile" imposto da Helmut Marko parla chiaro: chiedete a Vergne, Buemi ed Alguersuari...

Marco Privitera

 

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