Una grave perdita colpisce il mondo del Circus di F1 a un passo dal GP di Monaco: ci lascia una leggenda, un mito di nome Niki Lauda. Un tre volte campione che visse due volte, anzi molte di più: infinite volte, perché infiniti sono stati i momenti in cui Lauda si allontanava per tornare sempre più forte di prima.

Niki Lauda ha passato diversi momenti difficili legati alla salute a seguito del grave incidente del 1976, ma la sua forza, tenacia e determinazione, oltre alla tempra di uomo austriaco l'avevano sempre fatto riemergere, ma non questa volta.

Un carattere difficile, ma necessario per lottare e conquistare agli inizi uno spazio in F1 e per sopravvivere nel fantastico mondo del motorsport nel corso degli anni, Niki Lauda è entrato nei nostri cuori in modi diversi, perchè diversi sono stati i ruoli che ha avuto nella storia, come pilota, come pilota Ferrari pre e post incidente in cui ha rischiato la vita, e come presidente, guida e mentore nel team Mercedes.

Una leggenda che ha saputo adattarsi ai tempi, un grande uomo di motorsport durante la sua epoca come pilota cosi come in questi anni a sostegno di una squadra vincente come la Mercedes, che ha attraversato anche momenti duri per le tensioni Rosberg/Hamilton.

“Mio padre sta combattendo come un leone, si sta riprendendo e  tornerà quando sarà il momento”, cosi diceva Mathias, primogenito di Niki, anche lui pilota. Purtroppo, però, il campione ha perso questa battaglia e non potremo vederlo venirci incontro dal fuoco di mille battaglie con quel suo sorriso appena accennato.

Mai assente nel paddock di F1 se non per motivi di salute, lo si vedeva invece poco nel paddock per seguire le gare del figlio. La sua idea era semplice: come ce l’aveva fatta lui stesso a suo tempo, cosi doveva farcela anche Mathias da solo, senza supporto. Parole taglienti che però contraddistinguevano il mito Lauda, lui era così tanto schietto quanto giusto.

Un film lo ha fatto apprezzare ancor di più a chi già lo conosceva e lo ha fatto conoscere a chi non sapeva molto di una delle grandi leggende del motorsport. Apparentemente cosi freddo e acido, ma estremamente profondo e leale, un uomo spigoloso, ma di cuore, un combattente nel motorsport cosi come nella vita.

Manca e mancherà al paddock, alla sua squadra e a tutto il motorsport; mancherà di certo il suo cappellino rosso spuntare tra la folla e le sue dichiarazioni pre e post gara cosi chiare, dirette, vere e taglienti come lame... Oggi una lama ci ha trafitto: è difficile accettare e si fatica a credere, perchè un uomo come Niki Lauda, che ha combattuto e superato sempre tutto, diventa eterno già da quando è in vita.

"La felicità è un nemico, ti indebolisce, ti insinua dei dubbi, ad un tratto hai qualcosa da perdere": cosi diceva in un passaggio del film “Rush”, che lo ha reso ancor più vicino ad appassionati, tifosi e pubblico in generale.

Noi sappiamo ora, a un passo dal GP di Monaco, di aver perso lasciando un vuoto incolmabile un tre volte campione del mondo che ha fatto la storia della F1.

Niki ora guida il tuo team coi tuoi consigli da lassù e commenta con il tuo humor le gare al tavolo dei grandi con accanto il rivale scanzonato di sempre: James Hunt. Ciao Niki.

Anna Mangione