La stagione 2016 del Mondiale di Formula 1 è con ogni probabilità destinata a passare alla storia. In attesa che possano scatenarsi le battaglie in pista, con i primi semafori che si spegneranno il prossimo 20 marzo a Melbourne, il suo nuovo calendario ha infatti già siglato un record. Con ben 21 Gran Premi in programma nell'arco di nove mesi, l'annata che ci apprestiamo a vivere dovrebbe rivelarsi la più lunga di sempre.

 

Già, dovrebbe. Il condizionale è infatti d'obbligo visto che, a fronte di un calendario particolarmente impegnativo, sono almeno due gli appuntamenti che corrono il serio rischio di essere annullati, seppur per motivazioni totalmente diverse: si tratta dei week-end previsti in Bahrain e Texas. Nel primo caso, la motivazione è prettamente politica o, se vogliamo, legata a motivi d'ordine pubblico: il conflitto tra sunniti e sciiti nel Paese medio-orientale è tornato a manifestarsi in maniera prepotente, rischiando di mettere a repentaglio la sicurezza della carovana del Circus, anche per il timore di possibili attentati. Un problema che per l'appuntamento di Sakhir non rappresenta di certo una novità: già nel 2011, infatti, il Gran Premio era stato annullato al termine di un lungo tira e molla, ma anche negli anni successivi la situazione era sempre stata tenuta attentamente sotto controllo. Trattandosi del secondo appuntamento in calendario (la data prevista è quella del 3 aprile), se questa eventualità dovesse verificarsi vi sarebbe un "buco" di quasi un mese tra il primo appuntamento australiano e quello successivo, in programma il 17 aprile a Shanghai.

In attesa di capire come si evolverà la delicata situazione in Bahrain, vi è però un altro Gran Premio che sta "tremando" in vista della prossima stagione: si tratta dell'evento di Austin, 18° appuntamento previsto per il 23 ottobre. Quanto accaduto nell'ultima edizione (ovvero l'annullamento di buona parte del programma previsto a causa dell'uragano Patricia, con conseguente rimborso dei biglietti agli spettatori) ha contribuito a rendere ancora più complicata la già delicata situazione finanziaria dell'evento, che rischia concretamente di saltare in caso di mancato accordo tra gli organizzatori ed il governo texano, il quale ha di recente tagliato drasticamente i fondi. Un vero peccato, visto che il tracciato di Austin risulta sicuramente tra i più interessanti e spettacolari tra quelli della cosiddetta "generazione Tilke".

Anche altri Gran Premi attualmente presenti in calendario, però, non possono dormire sonni tranquilli. Tralasciando il caso di Monza, la cui presenza è certa nel 2016 ma il cui futuro è ancora legato al raggiungimento dell'accordo economico tra Ecclestone e gli organizzatori, nelle scorse settimane si è parlato insistentemente di possibili problemi per la "new-entry" della stagione 2016, ovvero l'appuntamento sul tracciato cittadino di Baku, in Azerbaijan. A causa della crisi del petrolio, infatti, sono aumentati i rumors relativi ad un possibile (e clamoroso) annullamento della gara: voci che gli stessi organizzatori si sono affrettati a smentire, garantendo che il Gran Premio d'Europa (questa la sua denominazione) si svolgerà regolarmente nella data prevista del 19 giugno. Infine, sembra non ci siano ostacoli verso il ritorno nel Mondiale del Gran Premio di Germania: dopo l'inaspettato annullamento dell'edizione dello scorso anno, originariamente prevista sul circuito del Nurburgring, quest'anno la gara si svolgerà regolarmente il 31 luglio ad Hockenheim, nell'ottica dell'alternanza tra i due tracciati già in vigore da qualche stagione. Anche se il futuro della Formula 1 sull'autodromo dell'Eifel rimane un vero e proprio punto interrogativo: ma per questo se ne riparlerà tra alcuni mesi...

Marco Privitera