Mercedes. Inutile lanciare proclami dopo una sola giornata di test, anche perchè le variabili in gioco sono veramente tante. Eppure, da quanto si è visto in pista oggi sul circuito catalano, la Mercedes sembra essere ripartita col piede giusto. In un'annata caratterizzata dalle tante novità regolamentari che hanno incrementato le performance delle monoposto, il team di Woking ha visto girare la W08 con grande regolarità e senza il minimo intoppo. Prima Bottas (al mattino) e poi Hamilton (al pomeriggio) hanno inanellato una serie di run al termine dei quali il britannico è risultato essere il migliore di giornata, con un crono che gli ha consentito di abbassare di oltre due decimi la pole da egli stesso ottenuta lo scorso anno. 73 giri percorsi dal tre-volte campione del mondo in carica, 79 quelli della new-entry Bottas: un totale di 152 giri che per essere la prima giornata di test con una monoposto completamente nuova rappresenta un dato di per sé eclatante. Ma non è tutto, visto che il team di Brackley ha sperimentato la soluzione forse più originale di questa giornata: sulla W08 è stata infatti montata una pinna in versione "aperta", nel tentativo di creare una soluzione capace da un lato di fare abbassare le temperature e dall'altro di fare lavorare nel migliore dei modi la T-Wing dirigendo il flusso verso l'alettone posteriore. Una sorta di "ciminiera" provata brevemente da Hamilton al pomeriggio, prima di tornare alla versione originale del cofano motore priva di ala e pinna. L'ennesima dimostrazione di come il team campione del mondo sia costantemnte all'avanguardia anche nel proporre soluzioni aerodinamiche che, con ogni probabilità, gli avversari inizieranno a studiare già a partire da oggi.

Ferrari. Almeno a giudicare dai tempi, la principale antagonista per la Mercedes in questa prima giornata di test è stata la Ferrari. Come la Freccia d'Argento, anche la Rossa ha girato con grande regolarità e senza palesare nessun apparente guasto tecnico, al punto di consentire a Vettel di mettere insieme ben 128 giri con il secondo tempo di giornata, a un solo decimo dal leader. Inutile montarsi troppo la testa, visto ad esempio che l'anno scorso fu proprio Sebastian Vettel a conquistare la migliore prestazione nella giornata inaugurale di test, prima di impantanarsi in una stagione a dir poco difficile. La SF70H sembra una monoposto nata bene, equilibrata e affidabile, anche se poi in un secondo momento occorrerà vedere come riuscirà a sfruttare le gomme in differenti condizioni di temperatura, vero e proprio tallone d'Achille della poco fortunata monoposto 2016. Dalle parti del Cavallino continua la politica del basso profilo, essendo l'unico team che non ha voluto rilasciare dichiarazioni al termine della giornata: ma un cauto ottimismo, anche a giudicare dall'espressione di un Sebastian Vettel sereno e rilassato, è sembrato filtrare dal box rosso.

Red Bull. Meno bene la Red Bull: la monoposto di Newey, dotata di una soluzione all'anteriore particolarmente interessante e meritevole di studi approfonditi, ha accusato un problema ad un sensore in mattinata che ha costretto Ricciardo ad abbandonare la RB13 all'altezza della curva 4, causando l'esposizione di quella che si sarebbe rivelata l'unica bandiera rossa della giornata. Un piccolo record, se si considera che si tratta del primo, vero test in pista per monoposto quasi completamente nuove. Nonostante la sfida alla scaramanzia perpetrata nella giornata di ieri, la nuova monoposto di Milton Keynes ha quindi visto il proprio programma di sviluppo notevolmente rallentato nella giornata odierna, salvo poi percorrere 50 giri nelle ore conclusive con Ricciardo e collocarsi in quinta piazza, alle spalle della Williams di Massa e della Haas di Magnussen.

Williams e Haas. La monoposto di Grove sembra essere nata bene: semplice nelle sue linee, potrebbe rivelarsi competitiva soprattutto nella prima parte della stagione, magari approfittando di qualche svarione da parte dei top team; Massa ha oggi percorso 103 giri mostrando una buona costanza di rendimento e tempi che (pur essendo da prendere con le molle) si sono avvicinati a quelli di Mercedes e Ferrari. Buon quarto tempo per Magnussen, il quale è però stato protagonista di una disavventura in tarda mattinata, quando ha perso il posteriore della vettura nella frenata di curva 10 finendo per impattare lievemente contro le barriere. Per la Haas solo un piccolo danno al muso, che non ha impedito al danese di rientrare ai box e proseguire poi regolamrente il lavoro previsto.

Gli altri. Difficilmente decifrabili gli altri. Force India, Toro Rosso e Renault hanno girato un pò a singhiozzo, percorrendo meno della metà dei giri rispetto ai top team. Problemi in casa McLaren, dove Alonso si è visto stoppato dopo un solo giro a causa di un guaio al sistema dell'olio. La Power Unit Honda è quindi stata completamente sostituita, consentendo allo spagnolo di rientrare in pista solo a metà pomeriggio: qui Alonso ha messo assieme un totale di 29 giri, troppo pochi per poter pensare di farsi un'idea precisa sulla vettura. Per quanto riguarda, infine, la Sauber, la nuova C36 appare un progetto onesto, senza troppi fronzoli e, soprattutto, affidabile: Ericsson ha potuto percorrere un buon numero di chilometri (72 tornate in totale) concludendo però all'ultimo posto nella classifica dei tempi con un modesto 1:26.841. Il tutto in attesa di vedere all'opera il nostro Antonio Giovinazzi nella giornata di domani: il pugliese si è dichiarato più carico che mai, nell'attesa di poter prendere parte al suo primo test ufficiale a bordo di una vettura di Formula 1.

1. Lewis Hamilton (Mercedes W08) – 1’21”765 (73 giri)
2. Sebastian Vettel (Ferrari SF70H) – 1’21”878 (128)
3. Felipe Massa (Williams FW40-Mercedes) – 1’22”076 (103)
4. Kevin Magnussen (Haas VF17-Ferrari) – 1’22”894 (51)
5. Daniel Ricciardo (RB13-Infiniti) – 1’22”926 (50)
6. Valtteri Bottas (Mercedes W08) – 1’23”169 (79)
7. Sergio Perez (Force India VJM10-Mercedes) – 1’23”709 (39)
8. Carlos Sainz (STR12-Renault) – 1’24”494 (51)
9. Nico Hulkenberg (Renault RS17) – 1’24”784 (57)
10. Fernando Alonso (McLaren MCL32-Honda) – 1’24”852 (29)
11. Marcus Ericsson (Sauber C36-Ferrari) – 1’24”841 (72)

Da Barcellona - Marco Privitera 

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