Decisione clamorosa quanto inaspettata, quella scaturita dalla riunione dello "Strategic Group" di Formula 1 svoltosi nei giorni scorsi. L'organismo, creato quest'anno, ha di fatto posticipato il congelamento della power unit da febbraio (come previsto originariamente dal regolamento) al mese di luglio, accogliendo quindi le richieste della quasi totalità dei team.

La Mercedes, che si era opposta con forza al cambio, ha difatti dovuto ammorbidire la propria posizione, un po' per la "minaccia" neanche tanto velata di Bernie Ecclestone di tornare ai motori aspirati (forte del fatto che l'eventuale cambiamento di motorizzazione può essere approvato a maggioranza e non con l'unanimità degli iscritti al Mondiale di Formula 1) ma anche scegliendo di accettare un giusto compromesso: non ci sarà infatti alcun congelamento della power unit prima dell'avvio della stagione, ma ogni Costruttore avrà la facoltà di diluire i 32 gettoni di sviluppo nel corso dell'anno.

Il regolamento 2015 prevede, inoltre, un'importante novità: vi saranno solo quattro power unit per pilota, il che obbligherà i team a dover "allungare" la vita del motore e degli altri componenti a cinque Gran Premi con un calendario a 20 gare, mentre in caso di 21 Gran Premi si ritornerebbe a cinque unità per pilota: un'ipotesi che lascia intendere come il Gp di Corea potrebbe non essere inserito in calendario, come invece emerso dall'ultimo Consiglio Mondiale FIA.

La vera notizia comunque è che sia Ferrari che Honda, a quanto pare leggermente in ritardo sui piani di approvazione, grazie al loro peso politico siano riuscite a far posticipare la data di freezing, nel tentativo di colmare il gap dai rivali della Mercedes. Richiesta che Marco Mattiacci, ex-team principal Ferrari, aveva già avanzato nei mesi scorsi, ma inizialmente senza successo.

Vincenzo Buonpane

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