Alla gioia in casa Ferrari per un successo meritato e inaspettato all'Hungaroring, fa da contraltare la disastrosa prestazione della Mercedes. La dominatrice fin qui del Mondiale ha infatti pagato una domenica non all'altezza delle premesse di inizio weekend e degli scorsi appuntamenti iridati. Partendo dalla ormai solita prima fila (autentico monopolio della Casa di Stoccarda) tutti i presupposti facevano intuire e presagire ben altri scenari di quelli che poi, effettivamente, si sono materializzati.

Il primo colpo di scena si è verificato alla partenza: Lewis Hamilton ha commesso l'unico errore che avrebbe potuto rovinare il suo, fin lì perfetto, weekend, e cioè sbagliare la partenza, cosa che il pilota anglo-caraibico effettivamente ha fatto venendo sopravanzato dalle due Ferrari ma soprattutto dal suo compagno-rivale Nico Rosberg. Ancora più grave è l'errore che il campione del mondo ha commesso poche curve dopo quando, nella foga di recuperare, è finito fuori pista perdendo diverse posizioni e precipitando in classifica, il tutto mentre il collega di box Rosberg non riusciva a tenere il passo delle vetture del Cavallino.

La tenacia di Hamilton, unita ad una strategia più aggressiva rispetto a quella più conservativa del compagno, hanno poi proiettato l'inglese immediatamente a ridosso dei primi (in quarta posizione) prima del ricompattamento del gruppo a causa della Safety Car intervenuta per l'incidente di Hulkenberg. Ed è alla ripartenza che lo show, in negativo, di Hamilton è continuato: Ricciardo lo ha affiancato e superato in curva 1, ma nel tentativo di resistergli il contatto tra le due vetture è divenuto inevitabile, con l'australiano della Red Bull che ha avuto la peggio e con la Direzione Gara che ha punito Hamilton con un drive through. L'inglese è precipitato al 13° posto con una nuova scalata da dover affrontare nella rimonta conclusiva sino al sesto posto finale.

Non è andata meglio per Nico Rosberg che, seppur aiutato dall'ingresso della Safety Car, non è riuscito a rendere consistente un weekend davvero opaco per lui: Vettel ha saputo contenerlo senza affanni dopo la ripartenza e Ricciardo si è fatto sempre più una presenza ingombrante nei suoi specchietti. La gara per Rosberg si è quindi conclusa in maniera ancora più negativa rispetto a quella di Hamilton: toccato da Ricciardo è dovuto rientrare ai box per una foratura, precipitando in classifica proprio mentre pregustava la possibilità di riavvicinarsi in maniera considerevole >nella generale ad Hamilton.

Il bilancio finale per la Casa della Stella a tre punte è stato quindi di un misero di un 6° ed 8° posto, ben altra cosa rispetto all'incetta di doppiette fatte sia nella stagione in corso che in quella passata. A livello statistico si interrompono due strisce di podi consecutivi: quella della Mercedes che si ferma a 28 (Australia 2014-Gran Bretagna 2015) ed ovviamente anche quella dei due piloti Lewis Hamilton (16) e Nico Rosberg (12).

Ma quali possono essere state le reali motivazioni di questa debacle? Per quanto riguarda Lewis Hamilton l'errore commesso in partenza lo ha innervosito e fatto perdere la lucidità necessaria che in tali circostanze un pilota che lotta per il titolo dovrebbe avere: con ancora tutta la gara davanti a sé, c'erano i presupposti per recuperare ed ottenere un risultato migliore. Dall'altra parte Nico Rosberg, che nel corso del weekend ha sempre dovuto lottare con un bilanciamento non ottimale della propria vettura, ma nonostante tutti i problemi era riuscito a portarsi in seconda posizione con la concreta possibilità di rimettersi seriamente in gioco per il titolo. Ma il contatto con Ricciardo ha riportato bruscamente il tedesco sulla terra.

Ovviamente, un weekend storto non può pregiudicare il giudizio ed il risultato della Mercedes che, sicuramente, già dalle prossime ore si metterà al lavoro per ritornare già dal prossimo Gran Premio del Belgio a rivestire i panni sin qui indossati: quelli di dominatrice della stagione 2015. Con gli avversari che, come si è visto oggi, saranno prontissimi ad approfittare di ogni occasione che si presenterà loro. E intanto, la Ferrari gode.

Vincenzo Buonpane

{jcomments on}