Nuovo atto del DieselGate, ma questa volta l'attore principale è Renault. Il costruttore francese, infatti, ha visto crollare il valore del proprio titolo in Borsa a seguito del sequestro ad opera del governo d'oltralpe di alcuni PC presso lo stabilimento di Lardy, proprio dove vengono effettuate le prove sulle emissioni dei veicoli.

A riportare la notizia è Bloomberg che cita fonti francesi ed un volantino sindacale della sigla CGT. Ispettori governativi si sarebbero recati presso l'impianto Renault il 7 gennaio scorso. Il sindacato avrebbe così palesato i suoi sospetti circa le emissioni dei veicoli del costruttore, proprio come Volkswagen.

Renault sta vivendo un periodo difficile anche a causa del calo delle vendite registrato in Russia lo scorso anno, addirittura -46%. I francesi sono proprietari del brand Autovaz che opera all'ombra del Cremlino. Al momento non ci sono conferme circa l'installazione da parte di Renault di un software "truccato": aspettiamo l'evolversi della situazione per avere un'idea più chiara.

Nel frattempo le borse europee fanno registrare tutte segno negativo: Francoforte e Parigi -3,2%, Madrid -2,7%, Milano -2,54%, Londra -2,06%. Anche il settore auto soffre di questo vento di ribasso: Renault fa registrare -20% e FCA -10,57%. Il Gruppo italo-americano sarebbe stato denunciato da due concessionari USA. Peugeot, altro brand francese, segna -6,85%, Daimler -5,6%, BMW -4,58%, Volkswagen -4,48%. Strano ma vero, anche Ferrari cede 3,8 punti percentuali. Gli esperti sono pronti a scommettere che questi ribassi siano frutto dei dati fortemente negativi del mercato russo dello scorso anno, pari a -46%.

Archiviato un 2015 tutto sommato positivo per il mondo dell'auto in Europa, il nuovo anno non parte con il piede giusto. Gli operatori, dunque, attendono fiduciosi una svolta che ridia slancio al mercato.

Fabrizio Crescenzi