Daniel Sexton Gurney nasce il 13 aprile 1931 a Port Jefferson. Suo padre è un importante cantante della Metropolitan Opera di New York ritiratosi nel 1947, mentre il nonno faceva l’inventore e ha progettato e costruito cuscinetti a sfera. Comincia la sua avventura nel mondo delle corse a 19 anni con una Triumph TR2 per poi correre diverse gare con vetture Sport. Nel 1957 testa una Ferrari da 4,9 litri e con questa macchina arriva secondo nella gara di Riverside catturando l’attenzione di Luigi Chinetti, l’importatore di Ferrari negli Usa, il quale decide di iscriverlo alla 24 ore di Le Mans del 1958 con una Ferrari 500, dove però termina mestamente con un ritiro.

Nel 1959 torna nuovamente a Le Mans, ma anche questa volta la sua avventura termina con un ritiro. Va meglio alla 12 ore di Sebring, dove riesce ad ottenere la vittoria con una Ferrari 250 TR59 insieme a Chuck Daigh, Phil Hill e Olivier Gendebien. Nello stesso anno partecipa al mondiale di Formula 1 con la Ferrari Dino 246 arrivando secondo in Germania, terzo in Portogallo e quarto in Italia.

L’anno dopo ritorna nuovamente alla 24 ore di Le Mans, ma è costretto al ritiro; in compenso, vince la 1000 km del Nurburgring insieme a Stirling Moss su una Maserati Tipo 61. Continua la sua avventura in Formula 1 partecipando a diverse gare con la BRM, ma termina solamente il Gran Premio di Germania in decima posizione. Per il 1960 decide di continuare la sua avventura in Formula 1 con la Porsche, ottenendo tre secondi posti in Francia, Italia e Stati Uniti e ottiene la vittoria nella 3 ore di Daytona con una Lotus 19, trovando anche il tempo per debuttare in Nascar.

Nel 1962 partecipa alla sua prima 500 miglia di Indianapolis finendo la gara in ventunesima posizione, mentre continua il suo impegno in Nascar partecipando a due gare. In Formula 1 ottiene la prima vittoria in Francia e il terzo posto in Germania, terminando quinto nel Mondiale. L’anno dopo ritorna alla 500 miglia di Indianapolis al volante di una monoposto Thompson con il motore posteriore e termina in settima posizione; inoltre, conquista la vittoria nella 500 km di Bridgehampton tra le GT con una Shelby Cobra . In Formula 1 corre con la Brabham e ottiene il quinto posto finale in campionato con tre piazzamenti a podio.

Nel 1964 giunge quarto alla 24 ore di Le Mans con la Ferrari e partecipa alla 500 miglia di Indianapolis, terminando in diciassettesima posizione. Inoltre, gareggia in quattro gare Nascar, ottenendo una vittoria. In Formula 1 corre con la Brabham BT7 e ottiene la vittoria nel Gran Premio di Francia e in quello del Messico, finendo sesto in campionato. Nel 1965 si ritira alla 24 ore di Le Mans mentre si trovava in testa. Con la Brabham BT11 conquista diversi piazzamenti a podio (ben cinque) che gli permettono di terminare il campionato in quarta posizione. Alla fine dello stesso anno decide di fondare il proprio team, che ribattezzerà All American Racers.

Nel 1966 fa il suo debutto con la sua scuderia, denominata Eagle, arrivando a punti con il quinto posto conquistato nel Gran Premio di Francia e in quello del Messico. L’anno successivo si qualifica in seconda posizione alla 500 miglia di Indianapolis e ottiene la vittoria nella 24 ore di Le Mans insieme a A. J. Foyt. Proprio in quest’occasione agita la bottiglia di champagne e comincia a spruzzare a tutti i presenti per festeggiare. Con questo gesto, Dan Gurney ha creato il tradizionale bagno di champagne che accompagna ogni podio. In Formula 1 con la sua Eagle, vincendo in Belgio e arrivando terzo in Canada.

Nel 1968 partecipa alla sua prima edizione di Can-Am senza buoni risultati e termina in seconda posizione la 500 miglia di Indianapolis, dove diventa il primo pilota a indossare un casco integrale per la gara. In Nascar vince una gara, mentre in Formula 1 ottiene punti con il quarto posto negli Stati Uniti. Neanche la stagione successiva si rivela fruttuosa per la Can Am; va leggermente meglio in Champ Car, dove finisce la stagione in quarta posizione in classifica, mentre nella 500 miglia di Indianapolis conclude in seconda posizione. Nel 1970 arriva settimo in Can-Am grazie alla conquista di due vittorie, terzo nella 500 miglia di Indianapolis e ritorna in Formula 1 per correre tre gare con la McLaren, giungendo sesto nel Gran Premio di Francia.

Dopo questa stagione Dan Gurney decide di ritirarsi, ma continua a essere impegnato nel motorsport come proprietario del suo team. Nel 1971 inventa il Gurney Flap, un’appendice mobile che serve incrementare di molto la deportanza. Con il suo team riesce a vincere la 500 miglia di Indianapolis nel 1975 con il pilota Bobby Unser. Il team di Gurney vince inoltre la 12 ore di Sebring nel 1992 e la 24 ore di Daytona nel 1993, prima di dedicarsi alla carriera del figlio Alex. In anni recenti ha anche collaborato al debutto della Nissan in LMP1 nel WEC.

Chiara Zaffarano