AUTO. La prima tappa dell'edizione 2019, pur non presentando particolari difficoltà (erano infatti solo 84 i km previsti di prova speciale) ha subito evidenziato il potenziale di colui che è forse il candidato numero uno alla vittoria finale: il principe qatariota Nasser Al-Attiyah ha cercato infatti da subito di fare la differenza, nel tentativo di incamerare un vantaggio prezioso nei confronti della concorrenza. Alla fine, il suo bottino di giornata parla di 1'59" collezionati nei confronti di Carlos Sainz, capace di precedere di un solo secondo il compagno di marca Jakub Przygonski, alfiere del team Orlen. Quest'ultimo si è posizionato davanti all'altra grande sorpresa di giornata, costituita dal russo Vladimir Vasilyev sulla seconda Toyota Hilux, mentre Stephane Peterhansel (altro atteso protagonista) ha scelto un approccio più "soft" alla gara, chiudendo in settima posizione alle spalle del saudita Al Rajhi (MINI) e del sudafricano De Villiers (Toyota). Tra i camion, ad imporsi è stato il trio russo guidato da Eduard Nikolaev (già vincitore della scorsa edizione), il quale ha preceduto un terzetto di Iveco Powerstar capitanato dall'olandese Ton Van Genugten.

MOTO. La volontà di interrompere il predominio KTM (imbattuta dal 2001) rappresenta la molla che sembra aver spinto subito all'attacco Joan Barreda, capace di concludere in sella alla sua Honda al comando la prima tappa della Dakar 2019. Lo spagnolo ha chiuso con un buon margine di vantaggio nei confronti di un rivale tosto come Pablo Quintanilla, staccato di 1'34" dal rivale, mentre il terzo classificato Ricky Brabec (Honda) ha accusato un distacco di 2'52" dalla vetta. Subito alle spalle del terzetto di testa gli altri grandi favoriti della vigilia: Adrian Van Beveren è stato il primo tra i politi Yamaha al traguardo (chiudendo 4° a 2'55") avendo la meglio per un solo secondo nei confronti di Sam Sunderland (KTM), a sua volta capace di precedere il compagno di marca Toby Price, recuperato in extremis dopo l'infortunio patito il mese scorso. Il vincitore dell'edizione 2018, l'austriaco Matthias Walkner, ha invece chiuso settimo, con Benavides, Cornejo e De Soultrait a chiudere la top ten. Il migliore tra gli italiani è stato Maurizio Gerini (37°), mentre si è fatta subito in salita la gara di jacopo Cerutti, il quale ha rimediato oltre un'ora di distacco. Tra i quad, al top l'argentino Nicolas Cavigliasso davanti al connazionale Gonzalez Ferioli.

STAGE 2: PISCO-SAN JUAN DE MARCONA. La gara entra realmente nel vivo, dopo il "prologo" della prima giornata, con la seconda tappa che porterà la carovana da Pisco a San Juan De Marcona. Saranno le auto a solcare per prime il terreno, con i copiloti che giocheranno dunque un ruolo fondamentale nell'individuare la via migliore per affrontare 342 km che promettono di presentare le prime grosse insidie. I favoriti tenteranno subito di scavare un solco tra sé e la concorrenza, nell'attesa poi di salire in quota ed affrontare le temibili tappe Marathon.

Marco Privitera