Ci siamo! Scatta oggi la 35^ edizione della Dakar, l’annuale raid riservato ad auto, moto, quad e camion che si contenderanno il trionfo nelle rispettive categorie, lungo i 13 giorni previsti di sfide tra Argentina, Cile e Bolivia. Un evento che ormai da sette anni si è spostato in Sudamerica, complici le difficoltà organizzative ed i rischi sempre più alti legati all'organizzare un evento di una simile portata nel deserto africano.

Partenza e ritorno, dunque, a Buenos Aires, passando per tappe intermedie come Iquique, Termas de Rio Hondo (dove si disputa il Gran Premio di Argentina del Motomondiale), Rosario: 9000 km tutti da vivere in questi due settimane ricche di insidie, al seguito di piloti famosi e promesse pronte a sbocciare.

Un appuntamento ricco di storia e fascino, ma che nel corso degli anni ha dovuto anche pagare un pesante tributo di vittime: durante il raid hanno difatti perso la vita ben 26 piloti tra auto e moto nelle 34 edizioni fin qui disputate. 14 di essi francesi e tra questi c’è persino un vincitore della Dakar, Gilles Lalay. Anche l’Italia ha perso due piloti: Giampaolo Marinoni nel 1986 e il grande Fabrizio Meoni, vincitore in due occasioni, scomparso nell’edizione del 2005. Anche questa, purtroppo, è la Dakar.

TAPPE CRUCIALI

Addentriamoci nel percorso della 35^ Dakar con le tappe più significative di questa edizione:

1) BUENOS AIRES – VILLA CARLOS PAZ: va tenuta d’occhio subito perché ci sono 175 km di prova speciale nel cuore del territorio argentino.

2) VILLA CARLOS PAZ – SAN JUAN: con i suoi 518 km di prova speciale, è la tappa più lunga della prima parte di questa Dakar ed il primo vero banco di prova per i piloti.

3) CHILECITO – COPIAPO: si passa dai 4800 metri di inizio prova al deserto di Atacama a metà strada, con gli ultimi 40 km per arrivare a Copiapo da percorrere di notte.

4) UYUNI – IQUIQUE: 781 km di prova speciale con percorso differenziato tra auto e camion da un lato e moto dall'altro.

5) IQUIQUE – CALAMA: la fatica comincia a farsi sentire per via del passaggio sulle dune e del percorso accidentato

6) TERMAS DE RIO HONDO – ROSARIO: penultima speciale da 298 km nella quale qualche pilota può ancora attaccare le posizioni di vertice nonostante la stanchezza accumulata

DATI STATISTICI

Prima di passare in rassegna gli equipaggi da tenere d’occhio in questa edizione della Dakar, bisogna tenere in mente qualche dato statistico del raid, a partire dalla sua prima edizione del 1979 sino a quella dello scorso anno.

Tra i piloti che prendono parte a questa edizione della Dakar, il più vittorioso è Stephane Peterhansel con ben 11 successi (5 con le auto e 6 con le moto) seguito da Cyril Despres con 5 (tutti in moto), Marc Coma con 4 (tutti in moto) e Nani Roma con 3 successi (1 in auto e 2 in moto).

Tra i costruttori è la Yamaha a primeggiare con 14 titoli (9 nelle moto e 5 nei quad) seguita dalla KTM con 13 (tutti in moto) poi Kamaz e Mitsubishi con 12 successi.

E’ il russo Vladimir Chagin (camion) il leader della classifica dei plurivittoriosi a livello di tappe con ben 63 successi, seguito da Peterhansel con 59 (26 in auto e 33 in moto), mentre al terzo posto resiste Ari Vatanen con le sue 50 vittorie di tappa tra le auto.

PILOTI ED EQUIPAGGI FAVORITI

Arriviamo alla parte più interessante per chi vuole sapere tutto sulla Dakar: i piloti da tenere in considerazione per la vittoria finale.

Tra le moto, i due principali team da tenere in considerazione sono KTM ed Honda. KTM ha dalla sua più titoli costruttori e può contare su un "certo" Marc Coma (4 vittorie alla Dakar) e su altri tre piloti di tutto rispetto: Jordi Viladoms, Ruben Faria e Sam Sunderland. Il favore del pronostico è quindi tutto dalla parte del team arancione per numero di successi e per la presenza di Coma.

Dall’altra parte Honda vanta solamente 5 successi alla Dakar, ma ha una squadra che può giocarsela alla pari con la KTM. Joan Barreda, Paulo Goncalves, Helder Rodrigues, Jeremias Israel e Laia Sanz sono gli alfieri della Casa Alata per tornare a vincere la Dakar.

Per quanto riguarda le auto, il favorito d’obbligo è Nani Roma, vincitore l’anno scorso, con la Mini. Ma attenzione al ritorno di Peugeot con la 2008DKR e ai suoi piloti di punta: il pluri-vittorioso Stephane Peterhansel e lo spagnolo Carlos Sainz. Occhio anche a Toyota e Mitsubishi ma anche alle new entry, come la Suzuki con Tom Coronel (ex WTCC).

Tutti pronti per affrontare una nuova sfida: benvenuti all'inferno.

Marco Pezzoni

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