Il dominio praticamente incontrastato delle Mercedes nel Mondiale di Formula 1 2014, che vedrà il suo ultimo atto nel Gran Premio di Abu Dhabi del 23 novembre, è sicuramente stato reso possibile grazie soprattutto alla fenomenale power unit realizzata dalla casa di Stoccarda. Vista l'impossibilità di poter battere le Frecce d'Argento in pista, i rivali stanno cercando di spingere affinché vengano adottate delle modifiche al regolamento tecnico nel tentativo di colmare il divario con le vetture di Nico Rosberg e Lewis Hamilton.

Attualmente, la regola sul congelamento dei motori prevede che i team possano cambiare le componenti ed effettuare modifiche per il 48% entro la data limite del 28 febbraio 2015, momento in cui entrerà in vigore il nuovo congelamento previsto per la prossima stagione. Il criterio che autorizza tali modifiche si basa su un sistema “a gettoni”. All’interno della Power Unit che consta di sei parti principali (cioé motore termico, turbina, motori elettrico Kers, motore elettrico Ers, centralina e batteria) vengono individuate 42 componenti che corrispondono a un totale di 66 gettoni (nel senso che ogni componente vale più gettoni). Da qui all'inizio del 2015 si potranno utilizzare 32 gettoni, appunto il 48% dell’intera Power Unit. Ciò significa che un team può riprogettare e sostituire componenti fino a giocarsi 32 dei 66 gettoni a disposizione. Per l’anno successivo, i “gettoni” saranno solo 25, poi 20 nel 2017, 15 nel 2018 e solo tre nelle due stagioni successive (l’attuale motorizzazione è prevista in vigore almeno fino al 2020).

Nel weekend di Austin, in una riunione, la Mercedes si era detta disponibile a dilazionare il termine di congelamento dei motori a luglio, ma nella settimana del Gran Premio del Brasile la posizione della Casa tedesca si è di molto irrigidita sulla questione. Alla Honda, infatti, è stato concesso di ottenere 5 gettoni in più per correggere gli eventuali problemi sul V6 Turbo che debutterà sulla McLaren e gli altri Costruttori si sono messi in scia ai giapponesi, chiedendo non solo una parificazione del trattamento, ma anche un allargamento dei bonus da portare a 13 gettoni totali in più (vale a dire interventi sulla power unit fino al 67%).

Le dichiarazioni di Toto Wolff, team principal della Mercedes sono state categoriche: "Avevamo offerto un valido compromesso, grazie al quale non sarebbero cambiate le specifiche dei motori e il prezzo della fornitura per i team clienti. Ma questa base d'accordo non è stata accettata, per cui non credo ci sia altro da discutere. Il regolamento può cambiare con un voto di maggioranza ma non credo sia la cosa giusta sconvolgere il sistema e dire che se non si viene a patti si passerà ad una vera e propria battaglia tra propulsori senza alcun tipo di limitazioni. Anche se sta alla FIA e alla Commissione della F1 decidere, mi auguro non si finisca per prendere una strada stupida per mero interesse personale. Qui c’è il forte rischio di un aumento importante dei costi che invece andrebbero tenuti sotto controllo. Sarebbe un dovere nei confronti di chi non ce l’ha fatta o è in difficoltà."

Dall'altra parte dello schieramento c'è da registrare il commento di Christian Horner che lancia quella che allo stato attuale sembra più una provocazione che un'effettiva proposta per risolvere il contenzioso: "Nessuno vuole guardare indietro ma potrebbe diventare necessario perché il costo delle power unit si sta rivelando insostenibile e come abbiamo visto ha già portato all’abbandono di due team; inoltre, il loro congelamento e le limitate possibilità di sviluppo rischiano di bloccare lo sport, rendendo la Mercedes imbattibile a vita. A mio parere il regolamento è sbagliato, per cui anche se si tratta di una soluzione improbabile razionalmente parlando, dovremmo seguire la via del ritorno ai motori aspirati da 2,4 litri."

Il Mondiale si concluderà, dal lato sportivo, tra poco più di una settimana, ma la partita tra i vari team sul fronte regolamento sembra essere solamente alle battute iniziali.

Vincenzo Buonpane

{jcomments on}