Spielberg, 25 luglio 1999. Sul tracciato dell’A1-Ring si svolse la nona tappa del Mondiale. A quell’appuntamento in terra d’Austria fu assente Michael Schumacher, per via del grave infortunio (frattura di tibia e perone) occorsogli nel Gran Premio precedente a Silverstone. Con l’uscita di scena momentanea del tedesco, la scuderia del Cavallino affidò i gradi di capitano a Eddie Irvine, che sino a quel momento aveva vissuto all’ombra di Schumacher. Per sostituire il proprio pilota di punta, la Ferrari ingaggiò Mika Salo. Il finlandese non era nuovo a subentrare in corsa ad un collega infortunato, avendo preso in quella stagione il posto di Riccardo Zonta in Bar in tre precedenti week-end di gara (Imola, Montecarlo, Barcellona).

In qualifica le McLaren furono inavvicinabili per la concorrenza. Ad ottenere la pole position fu Mika Hakkinen (1:10.954) che precedette il compagno di squadra, David Coulthard, di due decimi. La Ferrari riuscì a centrare con Eddie Irvine la seconda fila (3°), ma beccò un secondo di distacco dalla vetta. La F399 di Salo non andò oltre il settimo tempo.

In gara i colpi di scena non tardarono ad arrivare. Allo spegnimento dei semafori Hakkinen mantenne la posizione di leader davanti a Coulthard. Nonostante un buonissimo scatto, Irvine dovette accodarsi alle Frecce d’Argento. In prossimità della curva Remus, Coulthard tentò di sopravanzare Hakkinen all’interno. Una manovra che non diede gli esiti sperati dallo scozzese: le due McLaren si toccarono, con Hakkinen che finì sull’erba in testacoda. Il finlandese riuscì a tornare sul tracciato, ma la sua gara venne inevitabilmente compromessa. Per evitare di essere coinvolto nella collisione tra le due McLaren, Irvine dovette alzare il piede dall’acceleratore finendo per essere superato dalla Stewart di Barrichello. Qualche metro più indietro, Salo toccò l’altra Stewart in pista (quella di Herbert), danneggiando l’ala anteriore sulla sua Ferrari e sradicando quella posteriore dalla monoposto dell’inglese.

Con Hakkinen fuori gioco per la vittoria, Coulthard poté inserire la ‘modalità lepre’. Tornata dopo tornata lo scozzese aumentò il vantaggio nei confronti di Barrichello, che non riuscì a tenere il ritmo imposto dal pilota della McLaren. Intanto, nelle retrovie, il campione del mondo in carica iniziò una difficile rimonta. Oltre ad Hakkinen, anche Alesi fu impegnato in diversi sorpassi, recuperando terreno in classifica: partito 17°, al 20° giro era 6° davanti ad Hakkinen. Tra il 37° e il 44° giro, toccò al trio di testa effettuare la sosta. Il primo a rientrare fu Barrichello, seguito da Coulthard ed Irvine. Il nordirlandese, nei giri precedenti alla sosta, riuscì ad accumulare un ottimo vantaggio nei confronti dello scozzese. Vantaggio che si rivelò fondamentale al rientro in pista, con Irvine che mantenne la prima posizione beffando Coulthard.

Alle spalle del duo di testa, Barrichello dovette difendere il terzo posto dagli attacchi di Hakkinen. Malgrado la resistenza attuata dal brasiliano della Stewart, il finlandese riuscì a passare alla curva Gosser al 50° passaggio. Di lì a poco, Barrichello fu costretto ad alzare bandiera bianca per la rottura del motore. Negli ultimi giri del Gran Premio, Coulthard tentò il tutto per tutto, cercando di tornare in vetta. Gli sforzi dello scozzese risultarono però vani: Irvine tagliò il traguardo davanti a tutti, ottenendo la seconda vittoria in carriera. A podio anche Hakkinen, dopo una difficile ed entusiasmante rimonta.

Gran Premio Austria (Spielberg) – 25 luglio 1999
Distanza 71 giri – 306.649 km

ORDINE D'ARRIVO:
1 Eddie Irvine (Ferrari) 1h28m12.438s
2 David Coulthard (McLaren – Mercedes) +0.313
3 Mika Häkkinen (McLaren – Mercedes) +22.282
4 Heinz-Harald Frentzen (Jordan - Mugen-Honda) +52.803
5 Alexander Wurz (Benetton – Playlife) +1:06.358
6 Pedro Diniz (Sauber – Petronas) +1:10.933

Pole Position: Mika Häkkinen (McLaren – Mercedes) 1:10.954
Giro veloce: Mika Hakkinen (McLaren-Mercedes) 1:12.107

Piero Ladisa

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