Ma andiamo a ritroso: l’obiettivo più volte dichiarato dal pilota Mercedes era quello di divertirsi, ma vedendolo nei test (in cui ha cercato di spingere il più possibile con la sua Fiesta WRC innevandosi anche diverse volte) si era capito che il finlandese non voleva di certo sfigurare. Visto che l’obiettivo era quello di arrivare al traguardo, Valtteri ha cercato di mantenere una guida attenta nella prima giornata e al termine delle cinque PS pagava quasi un secondo e mezzo dal leader Emil Lindholm, su Volkswagen Polo GTI R5. Nella seconda giornata Bottas ha cercato di mettere a frutto tutto ciò che aveva appreso e nell’ottava PS, Mäntyvaara 3 (lunga 3,5 chilometri), ha messo tutti in riga, a cominciare da Henrick Pietarinen, su Skoda Fabia R5, suo diretto rivale in classifica. Il duello con Pietarinen è continuato fino al termine delle 10 PS, ma a Bottas è mancato il guizzo finale per acciuffare la quarta posizione, tagliando il traguardo a 1’59”2 dal leader Emil Lindholm, figlio del grande Sebastian pilota Peugeot. L’apprendistato di Valtteri per diventare un Flying Finn è stato tutto sommato superato a pieni voti, visto che man mano ha preso sempre più confidenza con il mezzo e le mutevoli condizioni di un fondo stradale davvero ostico, sempre coadiuvato dal suo navigatore d’eccezione Timo Rautianen. È da sottolineare che il pilota di Formula 1 ha corso con una vettura di categoria nettamente superiore rispetto agli altri concorrenti: la sua Ford Fiesta WRC+ è una vettura da assoluto, mentre gli altri disponevano di R5 auto preparate per il WRC2. In ogni caso il finlandese si può ritenere soddisfatto ed ora può prepararsi con nuova linfa all’imminente ripresa delle ostilità in Formula 1. Michele Montesano