Il 30 ottobre di 25 anni fa, sul circuito di Suzuka in Giappone, si scriveva una delle pagine più significative nella storia della Formula 1: Ayrton Senna conquistava il suo primo titolo iridato con McLaren. Appare dunque doveroso andare a ripercorrere gli eventi che segnarono la stagione 1988, ed in particolar modo la penultima gara del campionato che consegnò il mondiale al brasiliano. Dopo aver disputato le prime tre stagioni di Formula 1 prima con Toleman (1984) e le tre successive con la Lotus (1985-1987), Ayrton si trasferì alla Mclaren dove trovò come compagno Alain Prost, il quale con il team inglese aveva già conquistato il titolo nel 1985 e nel 1986. Nella prima prova disputata in Brasile, Ayrton piazzò la Mclaren-Honda MP4/4 in pole position, ma durante il giro di ricognizione il cambio si bloccò in prima marcia; il pilota, tornato ai box, ripartì con il muletto, compiendo una azione vietata dal regolamento che costò al brasiliano la squalifica con la bandiera nera. La gara di Jacarepaguà fu vinta dal compagno di scuderia Alain Prost. Nella seconda gara disputatasi a Imola, Ayrton piazzò un’altra pole position, ottenendo stavolta la prima vittoria con la McLaren. A Montecarlo, Ayrton ottenne nuovamente la pole position ma al 67° giro commise un errore appena prima del tunnel, andando ad urtare contro le barriere e regalando la vittoria al rivale francese. La quarta prova del mondiale si disputò in Messico. Ayrton piazzò nuovamente la sua Mclaren in pole position, ma al via fu sopravanzato dal suo compagno di squadra che andò a vincere la gara, con il brasiliano che si classificò terzo. In Canada, nuovamente, si impose Ayrton nelle prove venendo nuovamente sopravanzato da Prost alla partenza, ma il brasiliano stavolta recuperò rapidamente lo svantaggio sul francese e al 19° giro approfittò di un doppiaggio per sorpassare Prost e vincere la gara, facendo segnare anche il giro veloce. Senna vinse l’appuntamento successivo, il Gran Premio degli Stati Uniti partendo nuovamente dalla pole position, mentre nella gara di casa di Alain Prost, il Gran Premio di Francia, arrivò secondo nonostante un problema al cambio. Dopo la gara in Francia, Ayrton ottenne quattro vittorie consecutive in Inghilterra, Germania, Ungheria e in Belgio. Nel Gran Premio d’Italia, Ayrton ottenne la pole position mantenendo a lungo il comando della gara, ma al 49° giro a causa di una incomprensione entrò in collisione con il doppiato Schlesser regalando una doppietta alla Ferrari con Gerhard Berger e Michele Alboreto, a quasi un mese dalla morte di Enzo Ferrari. Nel Gran Premio del Portogallo, Ayrton Senna scattò in seconda posizione al fianco del compagno Alain Prost e alla partenza scattò meglio del compagno di squadra superandolo alla prima curva. Prost riuscì subito ad affiancare il brasiliano sul rettilineo principale al termine del primo passaggio ed a sorpassarlo, nonostante la manovra di Ayrton che lo strinse contro il muretto dei box. Dopo il sorpasso subito, Ayrton fu costretto a rallentare per un consumo eccessivo di carburante, venendo sorpassato da Capelli e Berger. Senna ingaggiò un duello con Mansell che si concluse con l’inglese che finì per tamponare il brasiliano, costringendo quest'ultimo ai box; Ayrton concluse la gara in sesta posizione racimolando un punto. In Spagna, Senna conquistò l'11° pole position con la sua Mclaren, ma nuovamente il compagno Prost scattò meglio alla partenza e prese il comando seguito da Mansell al secondo posto. Il brasiliano in terza posizione accusò nuovamente un eccessivo consumo del carburante dovendo rallentare il proprio ritmo, al punto che durante il 39° giro il pilota Mclaren fu prima superato da Capelli (che successivamente fu costretto al ritiro per problemi al motore) e poi costretto a cedere la posizione a Nannini e successivamente a Patrese, concludendo la gara in quarta posizione. Il titolo quindi si decise nel Gran Premio del Giappone, penultima gara del campionato, sul circuito di Suzuka. La pole position venne nuovamente realizzata dal brasiliano, ma al via il motore Honda della Mclaren del brasiliano si spense. Ayrton fu evitato da tutti alla partenza e grazie al rettilineo in discesa della pista di Suzuka riuscì ad avviare la sua vettura ritrovandosi a centro gruppo. Da qui Ayrton iniziò la sua rimonta. Al primo giro passò già ottavo, nel secondo superò Patrese e Nannini e al quarto giro scavalcò in rapida successione Boutsen, Michele Alboreto e Nelson Piquet. Al 19° giro si ritirò Ivan Capelli per un problema elettronico mentre insediava Prost per la leadership, con Ayrton che si ritrovò in terza posizione. Senna recuperò altri otto secondi, sorpassando anche Berger su Ferrari: a quel punto davanti al brasiliano rimaneva solo il compagno di squadra Alain Prost, l'ultimo ostacolo per potersi aggiudicare il primo titolo iridato. Senna continuò a spingere e al 28° passaggio, sul rettilineo di fronte ai box, approfittando del doppiaggio di Prost ai danni della Rial di De Cesaris, si infilò tra la Mclaren del francese ed il muretto, andando a prendersi la prima posizione. Ayrton concluse la gara in trionfo diventando per la prima volta campione del mondo: sarebbe stato solo il primo atto di una carriera luminosa, spentasi troppo presto in quel maledetto pomeriggio di Imola.

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