Con la vittoria di gara-2 in Francia, grazie all’uscita di Bautista al secondo giro, Jonathan Rea si prende il quinto mondiale consecutivo, diventando quindi il pilota più titolato del Mondiale Superbike. Onore e merito al nord irlandese per non aver mai mollato, anche nei momenti più difficili della stagione. Di riflesso, stagione buttata al vento da Bautista e Ducati in modo scellerato.

Speciale Jonathan Rea

2015-2016-2017-2018-2019: sono in sequenza i cinque titoli mondiali del Cannibale di Ballymena, ai quali aggiungere anche la perla della 8 ore di Suzuka, conquistata a luglio in coppia con Haslam e mettendo in panchina, senza farlo nemmeno scendere in pista, quel Toprak Razgatlioglu che sia in gara-1 che in Superpole Race lo ha battuto.

Grazie al quinto mondiale consecutivo (servitogli su un piatto d’argento grazie all’out doppio di Razgatlioglu e, soprattutto, Bautista), ottenuto vincendo anche gara-2, Jonathan Rea diventa il pilota più titolato nel Mondiale Superbike, scavalcando un certo Carl Fogarty con il quale, fino a quest’anno, condivideva il trono dei piloti con 4 titoli mondiali.

La stagione di #JR1 è partita in modo abbastanza “complicato”, complice lo strapotere della Ducati V4R di Alvaro Bautista (solo la sua e solo lui riusciva a trarne il massimo): Johnny ha avuto il grande merito di non mollare mai, nonostante le 11 vittorie consecutive nelle prime gare, che sembravano poter indirizzare il campionato verso Borgo Panigale dopo otto anni dall’ultimo titolo.

Nonostante qualche “lamento” di troppo per via dello strapotere della Panigale, Johnny ha trovato la forza per uscire da una situazione difficile e, complice l'harakiri di Alvaro, mietere vittorie che lo hanno riportato in testa alla classifica fino al round di Magny Cours, nel quale ha sì perso gara-1 e Superpole Race da Razgatlioglu, ma ha messo quei punti di distanza con Bautista necessari per chiudere già in Francia il discorso Mondiale, con ancora due round da disputare.

Review della stagione fino a Magny Cours

La stagione 2019 del Mondiale Superbike si apre con una clamorosa novità nel format del weekend, ossia la Tissot Superpole Race, gara sprint di 10 giri che determina la griglia di partenza di gara-2 della domenica. Gara introdotta per coprire il buco della chiusura della Stock 1000 a fine 2018 e che all’inizio non viene conteggiata a fini statistici.

Australia

Pronti, via e le prime tre gare della stagione vanno quasi a “sorpresa” ad Alvaro Bautista e la V4R. Jonathan Rea non può far altro che accontentarsi di 3 secondi posti, impotente di fronte allo strapotere di motore della nuova arma di Borgo Panigale per il Mondiale Superbike, tanto è vero che lo spagnolo rifila distacchi abissali sia al campione in carica che al resto della griglia. Le gare sono molto combattute soprattutto per il terzo gradino del podio e la zona punti.

Thailandia

Stesso copione dell’Australia, ovvero Alvaro Bautista dominatore assoluto e Jonathan Rea sconfitto, letteralmente sverniciato nei due lunghi rettilinei del tracciato da una moto decisamente più performante della Kawasaki, ma che in realtà solo Bautista riesce a guidare mascherando i problemi di gioventù della moto stessa con il suo stile di guida da MotoGP. Da questo round, la Superpole Race entra di fatto negli archivi statistici e viene considerata a tutti gli effetti come una gara di campionato.

Aragon

Il copione non cambia nemmeno ad Aragon, pista più tecnica rispetto alla Thailandia: anche sulla pista dove Kawasaki effettua i suoi test non c’è storia rispetto alla V4R di Bautista, avvantaggiata nell’uscita di curva ed alla prime accelerazioni che sono devastanti. Bautista vince in scioltezza le tre gare rifilando un sonoro 9-0 a Rea. Tra Aragon ed Assen, Dorna toglie 250 giri motore alla Panigale V4R come da regolamento.

Assen

Sulla pista amica di Jonathan Rea, sembra volgere tutto a favore del nordirlandese: la manciata di giri in meno al motore della V4R toglie qualche cavallo alla moto, ma non intacca il regime di rotazione ai bassi. In pole però c’è Bautista e gara-1 (disputata la domenica mattina) va allo spagnolo. In gara-2 è ancora lo spagnolo a vincere davanti a Van Der Mark e Rea, segnando 11-0 nel confronto con il campione in carica. Nel round ha fatto capolino la neve che ha costretto gli organizzatori a spostare gara-1 la domenica e cancellare la Superpole Race.

Imola

La svolta della stagione arriva ad Imola, pista che Bautista non ha mai visto in vita sua e dove ha girato solamente nei test privati Ducati del 24-25 aprile. Pole di Chaz Davies su una pista amica che lo ha visto vincere diverse volte negli anni scorsi, gara-1 e Superpole Race a Jonathan Rea mentre gara-2 viene annullata su pressione soprattutto di Bautista per la pericolosità del tracciato italiano in condizioni di bagnato. Successivamente Bautista dichiarerà di aver corso infortunato ad Imola per una caduta sulla spalla sinistra mentre si allenava.

Jerez

Dopo il round “no” di Imola, ma dal quale ne è uscito con 2 podi, a Jerez arriva il primo errore stagionale per Alvaro Bautista. Dopo aver vinto sia gara-1 che la Superpole Race, festeggiate simbolicamente con il 12+1 in onore di Angel Nieto, in gara-2 arriva l'errore a metà gara. Fuori lo spagnolo, la lotta per la vittoria è tra Rea e Van Der Mark, con l’olandese di Yamaha che centra la prima vittoria stagionale.

Misano 

Come l’araba fenice, Jonathan Rea risorge dalle difficoltà con un weekend quasi perfetto su una pista che conosce benissimo. Vince gara-1 davanti a Sykes e Bautista, fa quinto in Superpole Race, dopo essere scivolato al Tramonto, e vince gara-2 approfittando anche dell’errore di Bautista, poi 14° al traguardo.

Donington Park 

L’aria di casa fa decisamente bene a Jonathan Rea, che infila un weekend perfetto vincendo tutte e tre le gare, capitalizzando al massimo i problemi di Alvaro Bautista e della V4R sul bagnato. Ad Alvaro rimangono solamente le briciole del weekend inglese, su una pista che ha visto una decina di anni fa circa... 4° e 3° per lo spagnolo che comincia a sentire il titolo sfuggirgli di mano. Rea balza in testa al Mondiale con i risultati del weekend. Nel fine settimana inglese brilla la stella di Toprak Razgatlioglu con la Kawasaki del team Puccetti.

Laguna Seca

Il punto più basso nella stagione di Alvaro Bautista. Lo spagnolo sparisce completamente dal weekend americano con un 17° posto e due ritiri clamorosi, mentre Rea con la doppietta allunga in testa al mondiale sul pilota spagnolo. La possibile tripletta gli viene negata in gara-2 da un Chaz Davies in giornata di grazia. Sembra di rivivere la stagione 2002 con il duello Bayliss-Edwards risoltosi a favore dell’americano di Honda. Non ci sono Bayliss ed Edwards ma Bautista e Rea, non Ducati vs Honda ma Ducati vs Kawasaki ma più o meno la situazione è quella…

Portimao 

Altra pista nuova per Bautista, come lo era Imola (e per certi versi Donington e Laguna Seca). Jonathan Rea continua la sua cavalcata trionfale vincendo sia gara-1 che la Superpole Race, mentre in gara-2 è Bautista a batterlo in volata conquistando la vittoria numero 15 in stagione, battendo il record precedente di Spies di 14 vittorie per un rookie. Il titolo è un mero miraggio per lo spagnolo, che può solo prolungare l’agonia

Magny Cours

Altro giro ed altra pista nuova per Alvaro Bautista. La situazione nel mondiale è già drammatica ed a peggiorare le cose ci si mette anche la pioggia. Non un granchè i turni di libere, peggio la qualifica, con Rea in pole ed Alvaro solo 14°, due posizioni dietro di lui Toprak Razgatlioglu. Gara-1 è forse la più bella di tutta la stagione tra carenate, colpi di scena, errori clamorosi, cambi al vertice. A vincere e far suonare l’inno turco per la prima volta in Superbike è Toprak Razgatlioglu, partito 16° ed autore di un grandissimo recupero fino ad arrivare a Rea e fulminarlo all’ultimo giro.

Anche in Superpole Race brilla la stella di Toprak Razgatlioglu. Partito 16° come in gara-1, il turco si produce in un’altra magia come in gara-1 per chiudere ancora davanti a Rea e “vendicarsi” di Suzuka. Bautista invece centra solamente due P5. Gara-2 inizia subito con il botto: contatto tra Razgatlioglu e Bautista, entrambi fuori. Rea vince gara e titolo con due round e sei gare di anticipo.

Marco Pezzoni