Nella nostra marcia di avvicinamento al GP d’Italia del Mondiale Superbike, in programma sul tracciato di Imola, andiamo a rivedere quella che è stata la Gara delle Gare, rimasta negli occhi di chi c’era quel giorno a godersi una battaglia tra due grandissimi piloti. Stiamo parlando di Imola 2002, round finale del Mondiale di quell’anno e sfida finale tra Troy Bayliss e Colin Edwards.

Quando si pensa ad Imola è impossibile non riportare indietro l’album dei ricordi a quella che a tutti gli effetti è rimasta negli annali del Mondiale Superbike come LA GARA o la Gara delle Gare: Imola 2002, ultimo atto del Mondiale di quell’anno e della sfida stellare tra Troy Bayliss sulla sua Ducati 998F02 e Colin Edwards sulla sua Castrol Honda VTR1000SP2 bicilindrica.

Prima però di addentrarci nel succo del nostro flashback, è doveroso fare un recap di quel campionato, vissuto tutto sulla sfida tra Troy Bayliss e Colin Edwards, entrambi detentori di un mondiale a testa. Il 2002 è un po’ l’anno della bella tra i due, non ci sarà più sfida in Superbike in quanto entrambi chiamati dalla MotoGP l’anno seguente: Bayliss con Ducati ed Edwards con Aprilia.

Quel campionato si potrebbe dividere in due parti: pre 8 ore di Suzuka e post 8 ore di Suzuka. Nella prima parte, fino a Laguna Seca, il confronto Bayliss-Edwards è quanto mai impietoso: 14 vittorie per Bayliss contro le due sole affermazioni del texano della Honda. Un dominio netto dell’australiano e della Ducati 998F02, velocissima ed estremamente affidabile. Da Laguna Seca in poi si assiste al gran ritorno di Edwards e della Honda, aggiornata dal reparto corse nipponico e preparata ad hoc per la seconda parte di stagione. Da gara-2 di Laguna Seca, Edwards infila 8 vittorie consecutive mentre Bayliss non riesce ad arginare il suo ritorno, complice anche qualche sfortuna che bersaglia il team Infostrada Ducati, come nel caso del weekend di Brands Hatch, nel quale Xaus tampona Bayliss durante le qualifiche costringendo Troy a correre di rimessa rimediando comunque due podi.

La gara spartiacque della stagione 2002 è però la seconda manche di Assen. Bayliss, secondo in gara-1, cade mentre è in testa lasciando così campo libero ad Edwards per centrare un'altra doppietta e presentarsi così ad Imola in vantaggio sia in termini di punti che dal punto di vista psicologico. Per Bayliss è il primo, pesantissimo, ritiro della stagione.

Con queste premesse si arriva dunque al round di Imola, l’ultimo di quella incredibile stagione, vissuta tutta sul confronto Bayliss-Edwards. In palio il titolo Mondiale 2002. Non è tanto gara-1, ma gara-2 quella da prendere in esame nel nostro flashback. Gara-1 viene interrotta dopo 10 giri per l’incidente di Peter Goddard. Gara che viene quindi divisa su due manche ed il risultato totale sarà per somma di tempi. Gli 11 giri della seconda parte vedono prevalere Edwards su Bayliss di 749 millesimi con Xaus al terzo posto ed Hodgson (che nella prima parte era caduto) terminare quarto.

E’ gara-2 quindi la gara decisiva per l’assegnazione del titolo. Bayliss parte subito all’attacco per portarsi a casa la vittoria, ma deve fare i conti con la velocissima Honda VTR1000SP2 di Colin Edwards, decisamente un’altra moto rispetto a quella della prima parte del Mondiale. Il duello è veramente pazzesco e magistralmente raccontato da The Voice Giovanni Di Pillo. Nella fase centrale della gara Bayliss abbassa il ritmo per permettere a Ruben Xaus, suo compagno di squadra di rientrare ed infastidire Edwards. Colin non si fa sorprendere dalla tattica Ducati e sferra l’attacco decisivo alla Tosa nel penultimo giro di gara. L’ultimo giro è da fiato sospeso per le emozioni che porta. Bayliss attacca Edwards alla Variante Villeneuve, ma Colin risponde alla Tosa. Insieme vanno alla Piratella e lì è il momento chiave, con Troy che riceve uno scossone dalla sua 998F02 e quasi perde il posteriore. L’australiano non molla e si rimette in caccia del texano, ma quello scossone gli ha fatto perdere metri preziosi che non recupererà più.

Edwards vince gara e titolo mondiale, il secondo in carriera in Superbike dopo quello del 2000. A Bayliss non rimane altro che applaudire il nuovo campione mentre ai 100000 di Imola rimarrà per sempre impressa quella gara.

Si conclude così una delle pagine indelebili della Storia del Mondiale Superbike, rimasta negli annali e che grazie alla magistrale cronaca di Giovanni Di Pillo possiamo continuare a rivivere anche a distanza di 17 anni.

Marco Pezzoni