Ott Tanak e la sua Toyota Yaris Plus dominano il Rally del Portogallo. L'estone è stato autore di una gara perfetta, sfruttando al meglio la posizione di partenza e la sua Yaris, anche quando ha subito la rottura di un ammortizzatore al termine della giornata di sabato. Thierry Neuville guadagna la seconda posizione dopo aver rimontato dal decimo posto. Terzo gradino del podio conquistato da Sébastien Ogier grazie a una domenica disastrosa di Kris Meeke.

Non c’è stata storia per la leadership del Rally lusitano: Tanak, dopo aver conquistato la prima posizione nella terza PS, non l’ha più mollata, neanche una foratura ha fermato la corsa del pilota Toyota. L’estone ha imposto fin dai primi metri un ritmo impossibile da sostenere, non solo per tutti i suoi avversari, ma persino per i suoi compagni di squadra: Jari-Matti Latvala ha resistito nelle prime fasi, ma poi ha iniziato ad accusare il distacco A seguire un tenace Meeke chiamato a resistere gli attacchi prima da parte di Teemu Suninen (poi tradito dai freni della sua Ford Fiesta) e poi di Neuville. Per il belga una prima tappa dai due volti: una prima parte molto lenta, dov’è sprofondato in graduatoria generale, per poi recuperare e raggiungere la quarta posizione a fine giornata. Decisamente peggio per gli altri uomini Hyundai: sia Daniel Sordo che Sebastien Loeb sono stati costretti ad alzare bandiera bianca nella PS3 per problemi all’alimentazione delle loro i20. Buona prima parte di gara per il leader Ogier, che inizialmente ha contenuto i danni, dovendo partire per primo, e poi ha iniziato ad alzare il ritmo.

Nella seconda tappa è successo di tutto: la rottura della sospensione della Yaris di Tanak nell’ultima PS ha fatto riavvicinare Meek in classifica. Più sfortunato il team-mate Latvala che, sempre per via di una sospensione aperta, ha dovuto salutare la compagnia lasciando via libera a Neuville, che si è trovato in terza posizione. Ad approfittarne anche i due piloti Citroen con Ogier quarto, nonostante una scelta di pneumatici poco felice, seguito da Esapekka Lappi. Subito dietro le due Ford M-Sport di Suninen (che ha dovuto far fronte a problemi di sterzo della sua Fiesta) e Elfyn Evans, che ha guadagnato la posizione a scapito di Gus Greensmith. Ottimo l’esordio nel WRC del pilota britannico, che ha mantenuto un passo costante e veloce per tutte le PS, prima dell’errore che gli è costato caro.

Ultime fasi di gara, e terza tappa del Rally di Portogallo che hanno visto Tanak dapprima respingere gli attacchi di Meeke, per poi andare a conquistare la seconda posizione nella Power Stage e trionfare nel Rally. Terribile l’errore di Meeke che ha buttato alle ortiche un intero weekend: il nord-irlandese ha prima perso la seconda posizione nella PS19 per via di un testacoda e poi, nella Power Stage, è andato a sbattere con la sua Yaris decretandone il suo ritiro. A salire così in seconda posizione Neuville, bravissimo a massimizzare le prestazioni della sua Hyundai i20, oltre ad essere stato aiutato nella rimonta da Sordo e Loeb, ormai fuori dai giochi. Terzo Ogier, autore di una prestazione maiuscola: il francese ha guidato con intelligenza senza mai strafare attendendo gli errori degli altri che puntualmente sono arrivati. Ad esultare anche i piloti M-Sport, con Suninen quarto ed Evans quinto. Domenica da dimenticare per Lappi, che prima ha cappottato la sua C3 e poi l’ha fermata definitivamente contro un banco di terra.

In WRC2 Pro esordio con il botto per le nuove Skoda Fabia R5 Evo: Kalle Rovampera e Jan Kopecky hanno centrato la doppietta per la casa ceca. La nuova arma ha subito messo in evidenza tutto il suo potenziale lasciando le briciole agli altri, a cominciare dalla Volkswagen Polo R5. Terza posizione per Pier-Louis Loubet al volante della Skoda Fabia nella versione non evoluta.

Campionato che si fa sempre più corto: i primi 3 classificati nel Rally portoghese, infatti, si trovano in appena 10 punti. Ogier comanda con 142 punti, davanti a Tanak (che sale a 140) e Neuville che è a 132. Prossimo appuntamento in Sardegna per il Rally d’Italia fra meno di due settimane.

Michele Montesano