La sensazione che la Toyota ha badato solamente a macinare chilometri è forte: infatti il miglior crono di Alonso in 3'19"066 è quasi cinque secondi più alto rispetto alla pole dello scorso anno, e considerando che sia stato lo spagnolo a segnarlo, ovvero il pilota meno esperto del lotto, la dice lunga.

Detto delle Rebellion come le migliori LMP1 tradizionali, a seguire ci sono le due BR1-AER di casa SMP Racing: tutti i prototipi "Made in Dallara" che hanno subito delle modifiche aerodinamiche all'anteriore per evitare i problemi verificatisi ad Isaakyan nel primo round di Spa-Francorchamps.

Ottimo l'esordio di Button, per la prima volta a Le Mans, che ha pensato principalmente a macinare esperienza, così come le CLM Enso ByKolles che, finalmente, hanno trovato la costanza, mentre sono risultate più staccate le Ginetta.

In LMP2 a fare la voce grossa sono stati gli americani del Dragonspeed grazie a Berthon che ha fissato il cronometro a 3'27"228, ma più in generale il dominio Oreca è stato lampante con l'unica variabile rappresentata dagli pneumatici utilizzati dai vari team: Michelin o Dunlop.

Per trovare la prima Dallara, carente in velocità di punta, bisogna scendere in diciottesima posizione per trovare il team Villorba Corse con Nasr al volante; solamente ventiquattresimo Montoya all'esordio con lo United Autosport.

In GTE-PRO le Porsche e le Ford, complice un BOP decisamente favorevole, hanno fatto il bello ed il cattivo tempo: i tedeschi, dopo il dominio mattutino delle Ford, hanno monopolizzato le prime due posizioni con Pilet, che ha fatto segnare 3'52"551, seguito da Bruni.

Staccati tutti gli altri a partire dalle Ferrari gravate da un BOP davvero eccessivo, mentre BMW e Aston Martin hanno cercato di macinare giri per cercare il giusto set-up delle loro vetture entrambe all'esordio sul circuito francese.

In GTE-AM ancora dominio Porsche con Julian Andlauer al volante della RSR del team Proton che ha fatto registrare un tempo di 3'55"970.

Come tradizione vuole il Test Day è stato sospeso per l'impatto fra la Dallara LMP2 di Harrison Newey, figlio del progettista Red Bull, e l'Aston Martin di Marco Sorensen, con quest'ultimo che ha avuto la peggio tanto da essere trasportato al centro medico per accertamenti.

La prossima tappa di avvicinamento per la 24 Ore è fissata per martedì sul circuito Bugatti dove, gran parte dei team, gireranno per affinare ulteriormente il setup.

Michele Montesano