Quando mancano poco meno di sei ore al termine della 24 Ore di Le Mans a comandare la classifica assoluta sono sempre le due Toyota: questa volta tocca a Mike Conway, sulla #7, a fare da battistrada seguito a più di un minuto dalla gemella #8 guidata da Kazuki Nakajima. In classe LMP2 è sempre il G Drive Racing a dettare il passo addirittura con un giro sugli inseguitori. Decisamente più combattuta la GTE Pro che, dopo varie peripezie e cambi di posizione, è nuovamente la Corvette di Rockenfeller ad essere in testa; per quanto riguarda la GTE Am la Ford GT del Keating è sempre in testa.

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LMP1. Non c’è storia nella classe maggiore, con le Toyota (le uniche vetture ibride in gara) che stanno spadroneggiando in lungo e largo: Conway è stato abile a sfruttare il regime di Full Course Yellow per aumentare il distacco sulla gemella #8. Sfortunati anche gli avversari, con Orudzhev che ha concluso la sua gara e quella della sua SMP BR1 alla Porsche Curve; ritiro anche per la ByKolles per un problema al cambio, avvenuto alle quattro del mattino, riducendo in maniera drastica il numero di LMP1. Ma anche la Toyota non è stata indenne da problemi: i meccanici che hanno dovuto sostituire la portiera della vettura #8 di Alonso perdendo diversi secondi preziosi per la lotta di vertice.

LMP2. Dominio incontrastato per la #26 del G Drive Racing: il team, capitanato da Jean-Eric Vergne, che gestisce la Oreca, sta continuando a regolare abilmente l’Alpine Signatech gestendo un vantaggio che ammonta a più di tre secondi. Il Jackie Chan DC Racing ha superato il DragonSpeed. A salutare la compagnia è stato il team Jota per un guasto al cambio quando al volante c’era Ricky Taylor. Decima posizione, è prima fra le Dallara, la Cetilar Racing: l’equipaggio italiano, che ha improntato la sua strategia sulla regolarità del passo, sta viaggiando stabilmente in top-10.

GTE Pro. È senza dubbio la categoria in cui la lotta è più serrata con ben tre vetture che si possono contendere la vittoria: momentaneamente in testa l’unica Corvette superstite di Rockenfeller, ma la Ferrari #51, complice la sostituzione fra Daniel Serra e il nostro Alessandro Pier Guidi, è immediatamente alle sue spalle con meno di dieci secondi di svantaggio. Terza posizione per Porsche #93 di Earl Bamber; decisamente più sfortunata la gara della gemella #92, che è stata costretta ad uno stop di venti minuti per la sostituzione dello scarico e dei freni sprofondando in fondo alla classifica. Decisamente male le Ford GT che, dopo un dominio iniziale, ora sono costrette ad inseguire dalla quinta posizione in poi.

GTE Am. Opposta la situazione in classe Am con la GT del Keating che sta dettando il passo lasciando le briciole agli altri: addirittura a un giro la diretta rivale, la Porsche del Project 1, seguita dalla Ferrari del JWM. Ottima la strategia del team Ford, che ha fatto scendere in pista il gentleman Ben Keating quando anche nelle dirette rivali correvano i piloti Bronze neutralizzando di fatto i distacchi.

Michele Montesano