A seguito del brutto volo in curva 11 di cui si è reso protagonista nella prima giornata di test ufficiali Superbike, Davide Giugliano si vede costretto a dare forfait per il primo ed i successivi tre round del Mondiale, a causa di due piccole fratture riportate alle vertebre lombari L1 ed L2. Un brutto colpo per il team ufficiale Aruba.it, che si ritrova senza pilota titolare in vista del round di apertura della stagione. Sono infatti ben 90 i giorni di riposo che dovrà rispettare Davide Giugliano prima di ripresentarsi al via del round di Imola in programma l’8-9-10 maggio.

Ma chi salirà sulla Panigale R lasciata libera dall’infortunato Giugliano? In un primo momento in Ducati non avevano pensato ad un sostituto, nell'ottica di disputare il round australiano con il solo Chaz Davies. Ma data la prognosi che terrà lontano Giugliano così a lungo dalle piste, bisognava giocoforza cercare il sostituto per i primi 4 round della stagione. In un primo momento era balzata l’ipotesi di mettere sulla Panigale R il 28enne pugliese Michele Pirro, test rider Ducati, ma lo stesso Pirro sarà impegnato con i test della MotoGP in programma la settimana prossima sulla pista di Sepang. E’ ventilata anche l’ipotesi Luca Scassa, da quest’anno “ambasciatore” di Aruba nel Mondiale Superbike e collaudatore Ducati, ma il pilota aretino sta ancora recuperando dall’infortunio al femore rimediato lo scorso anno quando era ancora un pilota Kawasaki.

Come si dice...la notte porta consiglio. Del resto siamo a Phillip Island, Australia. Vuoi non chiamare una leggenda australiana della Superbike e strettamente legata al nome Ducati? Ed ecco che rimbalzano le voci di un ritorno di Baylisstic: Troy Bayliss alla guida della Panigale R almeno per il round australiano. E’ vero che Troy ha 45 anni e che si è ritirato dalle gare 7 anni fa dopo aver portato a casa il terzo titolo mondiale, ma è vero anche che Bayliss è il “papà” della Panigale. A dirla tutta, è stata una precisa richiesta di Bayliss fatta a Ducati di poter partecipare al round di Phillip Island per celebrare i 25 anni del Mondiale sulla pista australiana. L’occasione è veramente ghiotta per rivedere all’opera un grandissimo pilota, un po’ arrugginito, ma pur sempre un mito per i tifosi Ducati. E se per sbaglio dovesse far bene in Australia? Non sarebbe certo una cattiva idea vedere all’opera Troy anche sui tracciati di Buriram, Aragon (che però non conosce) ed Assen. Anche se teoricamente la moto dovrebbe passare logicamente nelle mani di Michele Pirro, qualora Troy dovesse ottenere buoni risultati domenica meriterebbe altre chance.

Del resto la sua carriera in Superbike parla per lui: 152 gare, 52 vittorie, 94 podi, 2442 punti, 26 pole e 35 giri veloci. E’ stato l’unico pilota a vincere con 3 generazioni di moto diverse: 996 – 999 – 1098, conquistando 3 titoli mondiali (2001 – 2006 – 2008). A Phillip Island ha ottenuto questi risultati:

2001: 3° in gara 1

2002: 1° in gara 1 e 1° in gara 2

2006: 6° in gara 1 e 1° in gara 2

2007: 1° in gara 1 e 2° in gara 2

2008: 1° in gara 1 e 1° in gara 2

Ecco le sue parole: “Innanzitutto sono davvero dispiaciuto per Davide, ed è un vero peccato che proprio ad inizio stagione non potrà dimostrare il suo talento su questo circuito. Il desiderio di poter salutare di nuovo in pista il mio pubblico e tutti i tifosi Ducatisti è stato sempre forte da quando ho smesso di correre, e in più questo weekend a Phillip Island, una dei miei circuiti preferiti, celebra il venticinquesimo anno di gare Superbike. Per questo mi è venuta l’idea di fare la "wild card" e di tornare a lavorare ancora con i tecnici della squadra Ducati SBK. So che sarà un weekend molto impegnativo, anche perché è un po’ di tempo che non guido la Panigale R Superbike, ma conosco bene la pista e quindi spero di trovare il ritmo giusto dopo qualche giro. Cercherò di divertirmi e naturalmente farò del mio meglio per ottenere un buon risultato e fare un bello show per tutto il mio pubblico”.

Marco Pezzoni

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