Ecco dunque il pagellone finale dei protagonisti della MotoGP 2018 guardando anche alle new entry del prossimo anno provenienti dalla Moto2

Marc Marquez 10 e lode: tutti si chiedono come abbia fatto a vincere il mondiale con una spalla malconcia…eppure ci è riuscito, nonostante le 23 cadute stagionali. A soli 25 anni centra il 7° mondiale in carriera confermando quello dell’anno scorso in un finale meno thrilling rispetto a 365 giorni fa ma con gli stessi salvataggi che lo hanno reso famoso. L’anno prossimo avrà in casa una bella gatta da pelare di nome Jorge Lorenzo

Andrea Dovizioso 9: stagione comunque sontuosa quella del Dovi, chiusa ancora da vice campione dietro ad un fenomeno di 25 anni. Gli manca ancora quel killer instinct necessario per detronizzare il Cabroncito ma è da considerarsi finalmente tra i grandi della MotoGP e l’anno prossimo forse avrà l’ultimo shot disponibile per provare a centrare il titolo.

Valentino Rossi 8: nonostante tutti i problemi, la migliore Yamaha in classifica resta sempre quella del ragazzo di Tavullia. Giunto quasi alla soglia dei 40 anni, il Dottore ha ancora tanto da dare alla MotoGP e ci mette sempre il cuore in quello che fa. Peccato per Sepang che poteva essere la sua prima vittoria in stagione, ma gli errori si pagano caro anche quando ti chiami Valentino Rossi…

Franco Morbidelli 8: nella sua stagione di debutto in MotoGP come campione uscente Moto2 centra subito il titolo di Rookie of the Year davanti a Syahrin. Titolo portato a casa pur guidando quel cancello che è la Honda del team Marc VDS. L’anno prossimo guiderà una Yamaha Factory ed al suo fianco avrà nientemeno che Ramon Forcada

Hafizh Syahrin 7,5: insieme a Morbidelli la sorpresa di questa stagione. Arrivato in sordina nel team Tech3, il malese ha stupito tutti facendo vedere buone cose durante la stagione meritandosi la riconferma nel team di Poncharal. L’anno prossimo avrà una bella KTM RC16 nel box insieme a Miguel Oliveira

Alex Rins 7,5: dopo un 2017 problematico, Alex è esploso quest’anno centrando svariati podi e belle prestazioni proiettando la Suzuki ad un ruolo di prim’ordine nel Mondiale 2019. Del resto l’ha detto lo stesso Alex che la sua crescita era dovuta anche alla presenza di Iannone che faceva da stimolo soprattutto nella battaglia per il maggior numero di podi.

Jorge Lorenzo 7: meriterebbe un discorso a parte l’avventura del maiorchino con la Rossa di Borgo Panigale. Non è riuscito a portarsi a casa il Mondiale, ma è riuscito là dove Rossi ha fallito, ovvero vincere delle gare. Al maiorchino va dato atto di non aver mai mollato nonostante la squadra lo abbia scaricato preferendogli Petrucci

Andrea Iannone 7: la crescita della Suzuki è merito non soltanto di Rins ma anche di Andrea da Vasto. E’ vero, continua a cadere tanto e buttar via risultati acquisiti ma quando è in piedi dà tutto sé stesso per tenere la Suzuki con i primi. Nel 2019 avrà l’arduo compito di portare ai vertici l’Aprilia…

Maverick Vinales 7: non di certo la sua miglior stagione da quando è sbarcato in MotoGP. Il Top Gun ha attraversato una serie di problemi ed incomprensioni con il suo capo tecnico Ramon Forcada che lo hanno portato a cambiare totalmente per il 2019. La sua stagione si chiude con una rovinosa caduta nella piscina di Valencia dopo aver vinto a Phillip Island.

Pol Espargarò 7: l’uomo simbolo di KTM è proprio il buon Polyccio. Pol ce la sta mettendo tutta per portare la moto austriaca stabilmente in top 10 ed il podio di Valencia (seppur in condizioni particolari) è il giusto coronamento ad una stagione in costante crescita. Per il 2019 ci si aspetta tanto dallo squadrone austriaco che avrà 4 moto in pista.

Dani Pedrosa 7: stagione decisamente sottotono quella di Dani, ormai con la testa verso il ruolo da collaudatore in KTM. Il voto è più che altro per aver onorato la causa Honda fino all’ultimo giorno con il podio sfiorato di Valencia all’ultima gara della carriera come best del 2018. Farà strano non vedere in pista il Piccolo Samurai ma ha deciso lui così…

Cal Crutchlow 7: fino all’infortunio che lo ha tolto dai giochi per le ultime gare, è stato sempre la seconda Honda in pista. Il mattacchione inglese continuerà a farci divertire con le sue gag nei box ma soprattutto per il cuore che ci mette sempre quando lotta in pista con gli altri piloti

Jack Miller 6,5: la pole dell’Argentina rimarrà per sempre scolpita nella sua memoria. Ci si aspettava qualcosina in più da Miller anche se gli va dato atto di essersi trovato su una moto diversa dalla Honda guidata nei tre anni precedenti…da rivedere nel 2019 con la Ducati ufficiale

Aleix Espargarò 6,5: se Pol è stato il faro di KTM del 2018, lo stesso si può dire di Aleix con Aprilia visti gli scarsi risultati di Redding. Gresini ha puntato tanto su Aleix ed il pilota spagnolo ha fatto quello che ha potuto con una moto oggettivamente ancora non al livello dei big. L’anno prossimo avrà al suo fianco Andrea Iannone, un bell’aiuto nello sviluppo della RS-GP

Johann Zarco 6,5: non esattamente la miglior stagione per il pilota francese visti i risultati ottenuti lo scorso anno al debutto in MotoGP, complice una moto ostica da mettere a punto e decisamente problematica. Nel 2019 avrà tanto da fare per portare al vertice la KTM insieme a Pol Espargarò

Danilo Petrucci 6: 20 punti in più in classifica rispetto allo scorso anno ma stessa posizione finale, non esattamente un risultato degno di un pilota che l’anno prossimo avrà il pacchetto super ufficiale di Ducati essendo sbarcato nel team interno. Ducati ed i ducatisti si aspettano tanto da lui nel 2019, sta a Danilo non deluderli.

Menzione speciale / 1 a Pecco Bagnaia per il titolo mondiale della moto2 conquistato con una stagione pazzesca condita da 8 vittorie. L’anno prossimo sarà in MotoGP e già nei test post gara ha ben impressionato facendo presagire una stagione da protagonista per Pecco che si troverà a sfidare anche il suo maestro, Valentino Rossi.

Menzione speciale / 2 a Miguel Oliveira per aver conteso per tutta la stagione il titolo a Pecco portando la sfida a chiudersi solamente in Malesia. Avrà molto da fare il portoghese, correndo con una KTM ancora “acerba” nonostante 2 anni di sfide in MotoGP

Menzione speciale / 3 a Joan Mir che arriverà in MotoGP dopo un solo anno di Moto2 e per questo avrà bisogno di tanti km nei test. Onestamente avrebbe fatto meglio a fare un anno ancora in Moto2 e vincere il titolo ma si sa…certi treni passano una volta sola…

Menzione speciale / 4 a Luca Marini per come è cresciuto durante la atagione e la vittoria in Malesia è la ciliegina sulla torta di questo percorso. L’anno prossimo partirà tra i favoriti per il titolo Moto2

E questi dunque erano i voti ad alcuni dei protagonisti della stagione 2018. L’appuntamento con le pagelle MotoGP finisce qui con questo pagellone. Rimanete con noi perché a giorni arriverà anche il pagellone della Superbike

Marco Pezzoni - @marcopezz2387