KTM: tester da corsa! Spesso si parla del Test Team Ducati come una struttura senza rivali per le altre case, ma se quella di Ducati è la migliore quella della casa austriaca non è tanto inferiore: infatti Mika Kallio è un pilota molto esperto (238 partenze nel motomondiale) e questa RC16 è anche figlia dei chilometri macinati da lui nei test. Il finlandese che quest’anno disputerà cinque wild card (lo vedremo infatti ancora all’opera al Montmeló, Sachsenring, Red Bull Ring e ad Aragon, ndr) è un pilota veloce e che conosce bene le motivazioni di KTM e di Red Bull, avendo corso per cinque anni nel team interno della casa di Mattighofen finendo due volte secondo il mondiale in 125 e una volta terzo in 250 raccogliendo dodici vittorie e trentatré podi. Questo sommato alla voglia di tornare un pilota a tutti gli effetti lo porta sicuramente a dare il 110% ogni qual volta viene portato in pista in un weekend di gara da KTM: non c’è da meravigliarsi quindi se ieri Mika abbia chiuso in decima posizione e che abbia concluso alle spalle di Pol Espargaro, undicesimo, e Bradley Smith, tredicesimo. Se però per lo spagnolo questo risultato non ha una grossa importanza visto il rinnovo con la casa austriaca, ufficializzato a inizio settimana, per l’inglese questo risultato negativo invece rischia di essere la pietra tombale della sua esperienza in KTM e forse addirittura in MotoGP. Le due KTM del team interno Red Bull sono destinate al confermato Espargaro e Johann Zarco, mentre di quelle relative al team Tech3, dopo l’annuncio di Miguel Oliveira, ne è rimasta solamente una. I candidati sono tanti e tra essi c’è anche il nativo di Valkeakoski, che durante l’inverno aveva fatto sapere che voleva nuovamente un posto da titolare, nonostante a novembre spegnerà trentasei candeline e vista la gara di Jerez non possiamo che essere d’accordo con lui.

AAA Aprilia cercasi. Weekend da dimenticare per la casa di Noale a Jerez: Aleix Espargaro e Scott Redding non si sono mai messi in mostra in maniera positiva nel weekend. Lo spagnolo, che a breve diventerà papà, ha sfiorato la Q2 per soli quaranta millesimi ma è stato costretto a partire dalla tredicesima casella in griglia, decisamente peggio di lui Scott Redding che incassa un secondo e otto decimi da Dovizioso ed è stato costretto a partire dall'ultima casella. Aleix dopo le qualifiche era convinto di poter fare una buona gara mentre Scott lamentava problemi di grip al posteriore che, viste le temperature, hanno reso la sua gara un vero calvario. Il più vecchio dei fratelli Espargaro però non aveva fatto i conti con la scarsa affidabilità dell’Aprilia. Entrambi i piloti sono scesi in pista con il terzo motore (dei nove, ndr) a loro disposizione con delle nuove specifiche: pochi secondi dopo lo spegnimento del semaforo, proprio mentre Lorenzo prendeva la testa della gara, la regia internazionale stacca su Aleix e la sua Aprilia fermi appoggiati a un muretto dopo meno di due chilometri di gara. La corsa dell’inglese invece si è svolta senza emozioni nelle retrovie, tenendosi dietro solo i due rookie Syahrin e Simeon, raggiungendo il quindicesimo posto solo grazie alle numerose cadute dei piloti di vertice pagando trentasei secondi di ritardo da Marc Marquez. Aleix e la Aprilia lo scorso anno avevano fatto vedere segnali di competitività, salvo poi dover alzare spesso bandiera bianca per noie meccaniche. Per ora le noie meccaniche restano, ma la velocità sembra essere sparita. Serve un netto e deciso cambio di rotta per poter pensare di convincere un top rider a vestire i panni della casa veneta visto che entrambi i piloti sono in scadenza di contratto.

Mathias Cantarini